NEW del 19 dicembre 2005

 
     

Appalti servizi : l'emozione e la legalita'
riceviamo e pubblichiamo

Il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, supportato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione dell'ente organizzatore LAit SpA, ha recentemente revocato la validità della gara per l'affidamento del Servizio di prenotazione delle prestazioni sanitarie (ReCup). Una gara da 53 milioni di euro. Intanto il servizio è stato prorogato di sei mesi alla cooperativa Capodarco che già lo gestiva sin dal 1999.

Prima di tale decisione c'erano state le polemiche suscitate dalla trasmissione Report sulla situazione della Sanità nel Lazio. Successivamente, è stato sollevato il problema che la cooperativa Capodarco, aggiudicataria del servizio ReCup, fosse l'unica concorrente a partecipare alla gara. Da destra e da sinistra si è invocata una procedura di maggiore trasparenza anche per i requisiti richiesti dal bando che sembrano ristretti e fatti su misura per scoraggiare un'ampia partecipazione.

Esiste una direttiva europea sulla libertà di concorrenza che non può essere ignorata. Esistono procedure da osservare ed è sulla legittimità dell'iter seguito dalla LAit SpA nell'organizzazione della gara che sta indagando la Procura. Si è anche parlato sui giornali del fatto che l'Assessore alla Sanità, Augusto Battaglia, sia tra i fondatori di Capodarco, con voci di possibili dimissioni, anche se sono poi scaturiti dei distinguo tra Comunità Capodarco ente morale e Capodarco cooperativa sociale Integrata di tipo B.

Ma la situazione è oggi diventata più delicata di fronte al meccanismo mediatico entrato in gioco in questi giorni: giornali, radio, Tv, hanno dato ampio risalto alle strutture di Capodarco, con un bel ritorno di immagine, ma hanno trasformato il problema della chiarezza e trasparenza delle procedure di gara in un grido di allarme per la possibile perdita del posto di lavoro da parte delle centinaia di disabili impiegati in questo servizio. Le associazioni dei disabili hanno attivato un moto di solidarietà e raccolta firme per la continuità occupazionale.

A mio parere, così facendo, si rischia di produrre confusione nell'opinione pubblica che ascolta con emozione questi appelli dei lavoratori disabili. La confusione, cioè, tra il diritto alla continuità occupazionale di chi già lavora nel ReCup e il presunto diritto di Capodarco cooperativa sociale di essere scelta comunque dalla Regione Lazio come ente affidatario tra altri possibili partecipanti, nazionali ed extranazionali, in base alle normative della UE.

Esistono clausole contrattuali che tutelano comunque i lavoratori in un eventuale cambio di gestione e di queste garanzie bisogna informare i cittadini ed occorre farle conoscere ai lavoratori disabili. Senza questo passaggio fondamentale nella corretta informazione data dai media, sarebbe legittimo pensare che si sta facendo leva strumentale sul disagio e sulle ansie dei lavoratori per acquisire maggiore forza "politica" nella gara d'appalto dove la mancata partecipazione di altre società inficia i principi stessi della libera concorrenza.

Domenico Ciardulli

Speciale mani pulite

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

 

 

Disabili: nuove norme sulla tutela giudiziaria, analisi e riflessioni