NEW del 12 ottobre 2006

 
     

La privacy violata sul bus e al supermercato
riceviamo e pubblichiamo

A seguito di accurata indagine sulle modalità di raccolta dei dati provenienti dai titoli di viaggio elettronici utilizzati dai cittadini sui mezzi di trasporto pubblico di Roma e Milano, il Garante per la Protezione dei dati personali, in data 6 settembre 2006, ha prescritto all'azienda Atac spa e all'ATM di Milano di "trattare le informazioni relative ai dati di convalida per l'analisi statistica dei flussi di traffico ricorrendo a tecniche di anonimizzazione dei dati personali raccolti, in modo che risulti preclusa la possibilità di risalire a tempi e luoghi di convalida effettuati da singoli utenti, identificati o identificabili".

Inoltre ha disposto per quanto attiene ai dati sino ad oggi registrati, "il blocco temporaneo e parziale del relativo trattamento per il tempo necessario per attuare, entro il termine previsto, la prescrizione volta ad anonimizzare i dati".

Dopo lo scandalo delle intercettazioni attraverso il quale scopriamo di non poter conversare al telefono senza il rischio di essere spiati, veniamo a sapere che le aziende di trasporto conservano i dati dei nostri spostamenti con i mezzi pubblici degli ultimi 5 anni. Intanto nei grandi supermercati si sono inventati particolari microchip elettronici, ben nascosti nei prodotti in vendita, teoricamente permessi solo nell'ambiente interno per la catalogazione dei prodotti.

Ma chi ci protegge dall'uso improprio di questi microchip al di fuori del supermercato e consentire agli "spioni" invasive indagini di mercato (?) nella privacy delle famiglie italiane?

Occorrerebbe, a mio avviso, un anticorpo strutturale contro questi abusi. Ad esempio, una rete capillare di uffici ispettivi municipali che abbiano un rapporto costante di scambio con le associazioni e i comitati di quartiere.

Domenico Ciardulli

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