NEW del 21 settembre 2006

 
     

La riscossa etica dei municipi
da Domenico Ciardulli

Vorrei toccare la questione politica della gestione dei municipi, organi di prossimità, a mio avviso, importantissimi.

Premesso che vi sono, per fortuna, consiglieri municipali con una certa levatura morale e intellettuale, è opinione diffusa che quando l'opera sottile di risucchio dei partiti sui neoeletti arriva al terzo quarto mese, molti neoeletti, persino quelli rivoluzionari, cedono alle lusinghe di una nuova dimensione di potere.

Si sale così sul figurativo scalino di marmo, gasati dall'acquisizione di quelle chiavi simboliche che sembrano aprire tutte le porte. Ci si sente quasi magici con il "mettere la buona parola", ad esempio, nel poter far assumere due o tre persone nel nuovo supermercato che apre in zona, oppure nel poter sistemare quel disoccupato, parente di un amico, nella cooperativa finanziata dal municipio, oppure nel far prendere il figlio di quegli "sfortunati" artigiani alla scuola materna comunale ecc. ecc.

In quota, ogni partito ha a disposizione una fetta di qualsiasi torta. I gettoni di presenza in commissione diventano un formidabile collante che stabilizza la dialettica e salda nuove amicizie. A questi si aggiungono eventuali bonus annuali di rimborso di "mamma-partito" per le spese extra. E' tutto un mondo inesplorato e sconosciuto quello che scoprono alcuni consiglieri idealisti, entrati volenterosi nei meccanismi microgovernativi del territorio.

Basta alzare il telefono del Municipio e chiedere, nella nuova veste di eletto membro di commissione, all'azienda, alla scuola ecc., cose prima inimmaginabili. La vita appare diversa, quasi onirica. Tutto si ottiene più facilmente e, come con una "microsniffata" artificiale, ci si sente diversi, non più miseri mortali schiavizzati dal datore di lavoro ma padroncini investiti da un Grande Fratello generoso che premia profumatamente chi sta al gioco.

I vecchi propositi pre-elettorali di molti, di lottare dall'interno delle istituzioni e di risvegliare la cittadinanza verso la giustizia sociale, l'equità e le pari opportunità, cadono miseramente.

Preso atto e consapevolezza che questi aspetti secolari della politica esistono ancora, niente è perduto. Rimane la speranza nella capacità di reazione positiva e innovativa dei cittadini attivi e in quei pochi consiglieri eletti, coraggiosi e coerenti, mosche bianche della politica.

La storia insegna che piccoli e grandi "don Rodrigo" vengono, alla lunga, sconfitti. Cambiare si può, un nuovo modello di Municipio è possibile. Di riscossa etica della società civile c'è forte bisogno. Lo indicano le grandi macellerie del diritto che gli scandali recenti e passati hanno così crudamente fatto venire alla luce.

Tocca ai cittadini attivi lavorare tenacemente nei comitati di quartiere, in associazioni, partecipare, informare, far circolare idee e valori per una società migliore senza più "feudatari".

Speciale etica e politica

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org