NEW del 14 settembre 2006

 
     

Israele : la Corte Suprema indipendente cambia presidente
di Rico Guillermo

Cambio della guardia alla presidenza della Corte Suprema israeliana, un organismo che fin dalla sua fondazione ha dimostrato una straordinaria indipendenza.

Gia' nei primi anni dalla sua fondazione (1948), l'alta Corte di Giustizia si oppose a decisioni del primo ministro David Ben-Gurion e poi del ministro interno su questioni di liberta' di opinione, ma le sue decisioni controcorrente sono assurte negli ultimi anni alla fama internazionale grazie alla globalizzazione dell'informazione sui conflitti mediorientali.

Fra queste quella che ha statuito - in sintonia con il pronunciamento della Corte ONU de L'Aja - l'illegalita' di un lungo tratto del percorso del muro di sicurezza verso la Palestina, con risarcimento per i contadini palestinesi danneggiati, quella che ha dichiarato illegali diversi insediamenti israeliani e l'altra, che ha stabilito che l'esercito di Tel Aviv deve proteggere i Palestinesi che lavorano come agricoltori in Israele per impedire ai coloni di nuocergli.

Il procuratore capo della Corte ha anche accusato poche settimane fa il ministero della Difesa di aver dato false informazioni alla Corte in merito al muro divisorio con la Palestina, giustificando con motivi di sicurezza tratti che erano stati invece pensati per consentire l'ampliamento di insediamenti, ed ha chiesto un'inchiesta in merito, dato che la revisione delle sentenze e l'abbattimento di quei tratti illegali comportera' dei costi.

La Corte Suprema di Israele, insomma, si e' sempre dimostrata assolutamente autonoma ed indipendente dal governo, come dovrebbe essere un organismo giudiziario rispetto al potere politico, ma il valore assunto da tale indipendenza e' maggiore, considerata la forte politicizzazione anche internazionale della maggior parte delle questioni che la corte israeliana si e' trovata ad affrontare.

Una forte impronta, da moltissimi giudicata inimitabile, e' stata data in quest'ultimo decennio dal presidente Aharon Barak, cui subentra oggi Dorit Beinisch, considerata una sua allieva.

Barak, vittima dell'Olocausto in tenera eta' (ha vissuto in un ghetto della Lituania, la sua famiglia e' stata sterminata ad Auschwitz ed egli stesso e' scampato solo fortuitamente alla morte), e' da 27 anni giudice della Corte Suprema ed ha guidato la Corte nelle diverse sentenze che hanno contrastato le decisioni o le azioni dei governi Sharon e Olmert.

L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti ama ricordare i principi e i commenti espressi dal presidente uscente Aharon Barak sulla lotta al terrorismo e la salvaguardia dei diritti umani (qui nella tradizione di Giulia Alliani per l'Osservatorio), che sarebbe auspicabile tutti i supremi giudici, ma anche tutti legislatori, avessero come guida nel loro operare:

"Difendere la dignita' e l'eguaglianza degli esseri umani: questa e' la Stella Polare che mi guida nella mia funzione di giudice... La democrazia ha una sua interna moralita' che si basa sulla dignita' e l'uguaglianza di tutti gli esseri umani. Non esiste democrazia se non vengono riconosciuti valori fondamentali come moralita' e giustizia. E soprattutto non puo' esistere democrazia senza difesa dei diritti umani fondamentali - diritti cosi' essenziali che devono essere indipendenti dal potere di una maggioranza... E abbiamo bisogno dei diritti umani soprattutto in tempo di guerra e nella lotta contro il terrore. Si', quando una democrazia combatte contro il terrore, non puo' considerare ammissibili tutti i mezzi, e non tutti i metodi impiegati dai suoi nemici le sono consentiti. Talvolta una democrazia deve combattere con una mano legata dietro la schiena" (l'intero discorso).

Speciale diritti umani

Speciale terrorismo

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