NEW del 20 maggio 2006

 
     

MO : patriarca Gerusalemme , Hamas occasione di pace , basta ostracismo
di Mauro W. Giannini

Basta ostracismo verso Hamas. Lo chiede il patriarca cattolico di Gerusalemme fornendo una prospettiva inedita sia come lettura dei fatti sia per la provenienza dell'autorevole parere. Secondo il patriarca di Gerusalemme, con la vittoria di Hamas "c'e' una probabilita' di pace. L'Occidente deve prendere con serio questa possibilita' di pace, cessare di boicottare Hamas".

Secondo Mons. Michel Sabbah, cinque mesi dopo la vittoria di Hamas i Cristiani di terra santa non temono una crescente islamizzazione, anche se chiedono il rispetto della liberta' religiosa. Due settimane fa, in una scuola di Gaza, il prelato ha ricevuto il Primo Ministro, Ismaël Haniyeh, che ha dato tutta l'assicurazione per quanto riguarda il futuro delle attivita' cristiane. A giudizio del monsignore, "e' in Medio Oriente che puo' essere regolato il conflitto fra i Musulmani ed i Cristiani nel Medio Oriente. I timori, le tensiono, gli errori esistono, ma sta a noi controllarli", commenta Sabbah ricordando che la coabitazione dura da tredici secoli, con i momenti facili ed altri piu' difficili.

Il prelato spiega che dall'11 settembre, il radicalismo islamico e' cambiato per l'Occidente, non per chi in Medio Oriente vive, dato che, pur non essendo ignari della minaccia immensa che pesa sull'umanita', tale minaccia non e' limitata all'Islam radicale ma ha radici nell'oppressione, in un assetto mondiale che privilegia "soltanto l'interesse nazionale, la sicurezza nazionale che e' usata con detrimento per la persona e per la dignita' umana". Peraltro, sottolinea, non c'e' alleanza fra Hamas e Bin Laden e Hamas non fa parte del terrorismo mondiale, ma "al contrario, se resta isolato, boicottato, finira' per unirvisi".

Sabbah ricorda che "prima della seconda intifada e la salita di Hamas, l'80% dei Palestinesi erano per la non-violenza. E la domanda che ancora mi tormenta e' sapere percha' Israele ha rifiutato di discutere con questo 80% di non-violenti... e perche' Israele continua a costruire il muro che genera solo rabbia, esso stesso fonte di violenze". Il muro e' stato anche dichiarato illegale dalla Corte dell'ONU de L'Aja, perche' lesivo dei diritti dei Palestinesi, tanto che la Corte Suprema israeliana ha imposto modifiche al tracciato.

"Ariel Sharon - ha detto il monsignore - ha creduto di poter schiacciare i Palestinesi. Durante cinque anni, ha ucciso molti Palestinesi, ha demolito migliaia di case, distrutto l'agricoltura e le proprieta'. Allora si è reso conto che non era avanzato di un millimetro, che la gente palestinese esisteva ancora e desiderava difendere la sua liberta', se necessario con l'azione violenta". Allora, riassume il prelato, Sharon ha deciso il ritiro unilaterale da Gaza, e fondato un partito che incarnasse questa nuova visione. Ehud Olmert ha ereditato tutto questo, ma, si chiede il prelato cattolico, "avra' la forza di portare a compimento questo processo?".

L'illustre parere giunge in un momento delicato, sia politicamente che economicamente. A seguito della vittoria di Hamas alle elezioni e della conseguente formazione di un governo da cui Al Fatah ha voluto star fuori, gli USA e Israele hanno infatti bloccato i fondi all'ANP quando Ismail Haniyeh, esponente di Hamas, e' stato nominato primo ministro ed incaricato di formare il governo, mentre l'Unione Europea sta ancora discutendo su come operare, mentre il movimento palestinese resta iscritto nell'elenco UE dei gruppi terroristici dell'UE.

Il presidente dell'ANP Abu Mazen ha reiteratamente chiesto lo sblocco dei fondi - sostenuto dal segretario generale della Lega Araba Amr Moussa e dal re di Giordania Abdallah. Anche la Banca Mondiale ha sottolineato che la grave recessione nei territori costringe piu' del 40% della popolazione a vivere sotto il livello di poverta', con 2 dollari al giorno procapite, mentre un Palestinese su quattro e' disoccupato e sono precari i servizi essenziali. Gli esperti sottolineano che questa situazione mette a rischio la stabilita' nella zona.

Durante la visita di Abu Mazen al parlamento europeo si e' appreso di un possibile suo incontro la settimana prossima con il ministro degli esteri di Israele Livni al prossimo vertice economico regionale di Sharm el-Sheikh, in Egitto, dove sara' presente anche Israele.

Speciale pace

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