NEW del 29 marzo 2006

 
     

E' duro fare davvero il giornalista in Sicilia
di Riccardo Orioles*

Giornalisti. La regione siciliana ha assunto dieci nuovi portaborse, parenti o amici di notabili di Forzitalia o dell'Udc, con la qualifica di "giornalisti". (...) Nel frattempo la mafia minaccia i giornalisti veri.

Come Sonia Alfano - figlia di Beppe Alfano, assassinato tredici anni fa per aver fatto inchieste di mafia nell'indifferenza della maggior parte dei colleghi - che da anni va avanti cercando giustizia per suo padre e denunciando apertamente i boss.

L'ha fatto in piazza, l'ha fatto in un giornaletto ("La Primavera") che i compagni di Milazzo e di Barcellona diffondono giu' in Sicilia, nel feudo dei Cattafi e dei Nania.

"Le minacce ricevute da Sonia Alfano confermano che l'informazione in Sicilia, sottoposta a pressioni e intimidazioni, vive sempre in una condizione di grave emergenza". Lo dichiara il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro.

"Da tempo Sonia Alfano e' impegnata in una tenace opera di verita'. E si deve proprio al suo impegno se le indagini sull'uccisione del padre hanno consentito di individuare le responsabilita' dell'agguato e del contesto nel quale e' maturato. L'Ordine e' al fianco della famiglia Alfano e dei cronisti impegnati nella difesa della liberta' per il quale l'informazione ha gia' pagato in Sicilia, con otto cronisti uccisi, un alto tributo di sangue".

Questo e' l'Ordine dei giornalisti, che per una volta fa il suo dovere. E il sindacato? Dov'e' il sindacato dei giornalisti, in Sicilia? E' a contrattare alla meno peggio i portaborsati alla regione.

E' a stropicciarsi gli occhi davanti a una decina di giornalisti licenziati (nove su tredici a Telecolor) dal monopolista Ciancio, di cui non osa affrontare lo strapotere. E' a chiudere entrambi gli occhi sul massacro di Benanti (a cui hanno impedito di fare anche l'operaio, perche' ha scritto articoli "antiamericani") e di Carlo Ruta a cui hanno chiuso il sito d'autorita'.

Il sindacato dei giornalisti - diciamola tutta - in Sicilia non c'e', e' solo un nome. Bene farebbe Serventi Longhi, il presidente nazionale, a occuparsene una buona volta, ad andare in Sicilia a sostenere i giornalisti liberi e cacciare quelli poltroni, invece di starsene a Torino a salvarsi l'anima partecipando a dibattiti antimafiosi a cui oggi non ha alcun titolo, a parte i bei discorsi, per partecipare.

* giornalista siciliano, brano tratto da La catena di San Libero

Speciale libera stampa

Speciale mafia e antimafia

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org