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NEW del 27 febbraio
2006
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The
Independent : David Mills , il tessitore Ha voluto frequentare i famosi, in Gran Bretagna e in Italia, ma non ha visto il rischio che cio' comportava. "Niente e' esagerato come il successo" e' una delle frasi preferite di David Mackenzie Mills. Lui, di successo, ne ha avuto molto: come avvocato, come poliglotta, all'occasione come politico, come erudito, come personaggio del gran mondo, come musicista dilettante, come padre, nonno, e marito. C'e' stato anche un pizzico di esagerazione in molto di quello che ha fatto, non ultimo nel suo lungo coinvolgimento nel pericoloso mondo della politica italiana e dei conti nelle banche offshore. Ora la moglie, il ministro della Cultura Tessa Jowell, esasperata, in privato continua a dire che vorrebbe potergli sbattere addosso un ASBO per impedirgli di fare qualche altra cosa che faccia comparire il suo nome sui giornali, qui o in Italia. [un ASBO e' un "anti-social behaviour order": in Inghilterra un ASBO viene emesso nei confronti di una persona che persevera in comportamenti anti-sociali. L'ordinanza prescrive alla persona colpita di non adottare certi particolari comportamenti, e/o pone il divieto di frequentare una certa zona. La violazione di un ASBO puo' implicare una condanna penale. N.d.r.). La coppia e' appena tornata da una visita a un figlio che vive in Florida, dove l'intermezzo familiare e' stato disturbato dalla inaspettata apparizione di un giornalista del Daily Mail, che sperava di ottenere qualche informazione in piu' sulle relazioni italiane dell'avvocato. Mills aveva parlato liberamente con i giornalisti, finche' il suo avvocato italiano non gli ha detto di smetterla. Per il Sunday Telegraph si e' dipinto come un "totale idiota". Parlando con l'Independent ha descritto una delle sue azioni come "assolutamente pazza". Ma su due punti e' stato irremovibile: e' sicuro di non aver fatto niente di male; e nessuna delle storie che stanno turbinando intorno al suo nome ha mai coinvolto in qualche modo sua moglie. La sua e' una storia che comincia 25 anni fa, quando un giovane avvocato comincia a pensare che gli piacerebbe dare una svolta alla propria vita professionale. E' allora che incontra un italiano che parla l'inglese: si chiama Marino Bastianini e lavora in uno dei piu' importanti studi legali di Milano, lo Studio Legale Associato Carnelutti. Bastianini lo persuade ad associarsi per fornire consigli legali alle societa' italiane che vogliono espandersi in Inghilterra. La loro amicizia diventa cosi' stretta e profittevole che il piu'giovane dei 5 figli di Mr. Mills si chiamera' Matthew Marino, in onore del signor Bastianini. Il rapporto offre a Mills anche lo spunto per imparare l'italiano, cosa che riesce a fare con rapidita' impressionante. Mills ha un dono per le lingue fin da quando era un ragazzo, e suo padre, Kenneth, era un pezzo grosso dello spionaggio. Alla fine della guerra Kenneth Mills dirigeva le operazioni dell'MI5 da Gibilterra. In seguito fu trasferito in Giamaica e - secondo una leggenda familiare - svento' personalmente un tentativo di rivoluzione a Cuba. Il capo, Fidel Castro, riusci' a sopravvivere e ci riprovo'. Kenneth Mills aveva una casa in Spagna, e suo figlio David, nato nel 1944, imparo' lo spagnolo contemporaneamente all'inglese. Nei primi anni '60, prima di iscriversi all'universita', a Oxford, per studiare politica ed economia, al suo repertorio aveva aggiunto il francese, e i classici, il latino e il greco. Il rapporto di David Mills con Carnelutti gli porto' un grandissimo numero di clienti italiani, compreso uno famoso che forse ora preferirebbe non aver avuto. Documenti della Camera di Commercio attestano che nel marzo del 1980 egli costitui' Reteitalia, la cui principale attivita' consisteva nella compravendita di diritti cinematografici. Era posseduta da una holding italiana, la Fininvest. Il capo della Fininvest - che per un breve periodo fu anche direttore di Reteitalia - era Silvio Berlusconi. Berlusconi e sua figlia si recarono a Londra nel 1995 e, secondo alcune testimonianze, avrebbero avuto un lungo incontro con David Mills nella lussuosa sede del Garrick Club. Un aspetto del diritto societario che rivestiva interesse per Berlusconi e per altri, riguardava l'uso delle societa' offshore registrate in rifugi fiscali come le Isole Vergini. A questo scopo il signor Mills costitui' una societa' chiamata "CMM Corporate Services" - dalle lettere iniziali di Carnelutti Mackenzie Mills - che vendette nel giugno 1994 per 750,000 sterline, comprese, si suppone, 675,000 sterline per la sua quota. Costitui' quindi il suo studio, Mackenzie Mills, che, nell'ottobre 1995, si fuse con un prestigioso studio londinese, Withers, nel quale Mills entro' come senior partner. I privati e le societa' clienti di Withers comprendevano il Duca di Marlborough e Benetton. Dieci anni fa Mills ebbe un primo avvertimento del genere di guai in cui avrebbero potuto paracadutarlo i suoi rapporti italiani, quando la Procura di Milano inoltro' una richiesta al ministro dell'Interno, Michael Howard, per ottenere la collaborazione degli inglesi nelle indagini per presunta corruzione che coinvolgevano Berlusconi. La pista seguita dai pubblici ministeri li aveva portati alla CMM Corporate Service, che ora operava guidata da dirigenti italiani, fuori dalla Svizzera. Appena inoltrata la richiesta di collaborazione alle autorita' svizzere, le persone che dirigevano la CMM se n'erano andate spostando l'attivita' in un ufficio di Regent Street. I pm milanesi fecero allora richiesta a Howard per ottenere una perquisizione degli uffici di Regent Street. E volevano che la squadra anti-frode facesse una visita a Mills, presso Withers. Quando il Serious Fraud Office chiese la perquisizione, specifico' chiaramente che le uniche persone sotto indagine erano quelle che avevano diretto la CMM Corporate Services dopo che Mills l'aveva venduta. Il funzionario responsabile disse ai magistrati che "nel caso del signor Mills, che e' un professionista ed e' membro di uno studio professionale molto rispettato, penso che accondiscendera' alla richiesta di produrre i documenti che dovessero trovarsi in suo possesso". L'unico disturbo portato allo studio Withers, nel corso di una giornata di lavoro, fu una cortese visita dei funzionari dello SFO, accompagnati dagli interpreti italiani. Non e' strano che i funzionari dello SFO sapessero cosi' bene chi era David Mills. Era il cognato del loro ex-direttore, Barbara Mills, che poi era diventata Direttore della Pubblica Accusa (Director of Public Prosecutions). Dame Barbara e' la moglie di John Mills, un importante consigliere del distretto di Camden, un uomo d'affari che, probabilmente, ha fatto anche piu' soldi di suo fratello. Anche David Mills e Tessa Jowell sono ex consiglieri di Camden: e' cosi' che si sono incontrati. Entrambi hanno dovuto affrontare due separazioni difficili, rese piu' dolorose dalla pubblicita' che ne risulto' quando la Jowell si candido' alle elezioni suppletive per il Parlamento, prima del matrimonio, celebrato nel 1979. Dal primo matrimonio David Mills ha avuto tre figli, e dal secondo due, e adesso ha tre nipoti. Un uomo piu' prudente avrebbe potuto trarre da questi primi ruvidi incontri con una pubblicita' negativa un insegnamento per evitare guai nel futuro, soprattutto dopo che, nel 1997, sua moglie divenne ministro. Naturalmente quell'ascesa al governo allargo' i gia' notevoli contatti sociali di Mills. Quando una richiesta fatta in base al Freedom of Information Act porto' alla conoscenza del pubblico l'elenco delle persone che erano state invitate a pranzo a Chequers [residenza di campagna del Primo Ministro inglese, N.d.t.], a spese dei contribuenti, nessuno si stupi' vedendo sulla lista i nomi di David Mills e Tessa Jowell. Mills ha anche giocato spesso a golf con Alastair Campbell. Ha cucinato con Ruth Rogers, del River Café, e con Albert Roux, proprietario di Le Gavroche. Si e' seduto a tavola con Elisabeth Murdoch e Matthew Freud. Peter Mandelson e David Blunkett si sono uniti al fiume di invitati che arrivava nella sua seconda casa, nel Gloucestershire. E lui e' cosi' blairiano da avere gli stessi problemi cardiaci di Tony Blair. Gli e' piaciuto introdursi fra la gente famosa, in Inghilterra e in Italia, ma pare che non si sia accorto dei rischi connessi. Uno dei suoi figli ha detto: "Mio padre e' un uomo molto, molto intelligente. Non e' mai successo che non fosse in grado di rispondere a una domanda che gli facevo. Sono cresciuto ascoltando i motivi di Mozart che lui suonava al clarinetto. E' veramente poliedrico e competente in molte materie". "A quel tipo di brillantezza si accompagna la sensazione che il successo debba seguire naturalmente. Vive da molto tempo in ambienti molto elitari. E' molto divertente. E' molto, molto generoso. Non esiste luogo cui lui non abbia accesso. A una situazione simile si accompagna una percezione poco realistica di quanto si puo' fare impunemente e senza conseguenze". "Le finanze di papa' sono sempre state un mistero assoluto per tutta la famiglia. Molta della roba che leggiamo in questi giorni costituisce una sorpresa per tutti noi, compresa Tessa. Lui non ci ha mai tenuti informati". Il governo Laburista non si era insediato da molti mesi che Mills ricevette un assaggio della pubblicita' che puo' attirare il marito di un ministro. Uno degli impegni che i Laburisti avevano preso con gli elettori era l'abolizione delle sponsorizzazioni delle manifestazioni sportive da parte delle industrie del tabacco ma, nel novembre del 1997, si seppe che, in realta', il governo britannico stava cercando di proteggere le gare di Formula 1 dal bando, che aveva valenza su tutto il territorio europeo. Mills era il consulente legale, ed era stato dirigente della Benetton Formula 1. Sua moglie, come ministro della Salute, era responsabile della politica del governo sul fumo. Il chiasso che ne derivo' mise la coppia di fronte a una difficile prova di lealta'. Il pubblico allora non sapeva che non era stata lei a chiedere un'esenzione per la Formula 1. La Jowell aveva privatamente contestato la scelta. Dopo alcuni giorni di silenzio sotto l'assalto delle critiche, i due si salvarono grazie allo scandalo ben piu' clamoroso scoppiato quando divenne noto che il boss della Formula 1, Bernie Ecclestone, aveva donato segretamente un milione di sterline alle casse del partito Laburista. Poi, mentre i pubblici ministeri italiani erano alla ricerca delle tracce del denaro da e verso Silvio Berlusconi, Mills ha avuto un'altra occasione di vedere quanto possa essere sgradevole la vita anche per un uomo dai mille saperi, che non ha conosciuto altro che il successo in tutta la sua vita. Adesso si ritrova con 14 dossier pieni di documenti inoltrati dalle autorita' italiane, nei quali ha letto dichiarazioni rese da persone che conosce da anni come soci in affari e - lui immmaginava - anche come amici i quali, secondo uno dei suoi figli, "l'hanno venduto per salvarsi la pelle". Mills ha fornito testimonianze in due processi di Berlusconi, nel 1997 e nel 1998, nel corso delle quali - per citare le sue parole in una ormai celebre lettera ai suoi consulenti fiscali - egli non menti', ma supero' alcuni passaggi difficili. La settimana scorsa ha letto che Berlusconi diceva che non si erano mai incontrati, ma che Mills aveva "approfittato del mio nome per coprirsi dal fisco del suo Paese". Berlusconi sostiene che l'indagine su di lui e' un complotto della sinistra. Mills e' stato piu' severo con se stesso. Per sua stessa ammissione, un eccesso di fiducia puo' averlo indotto a compiere qualche sciocchezza, ma di una cosa e' certissimo: non ha fatto niente contro la legge. E su questo punto che potrebbe avere qualche difficolta' a convincere un tribunale in Italia. * traduzione letterale per Osservatorio sulla legalita' di un articolo da The Independent del 25 febbraio 2006, 'David Mills: The networker He has loved to mix with the famous, in Britain and in Italy, but seemed to be blind to the risk' By Andy McSmith ___________ NB:
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