NEW del 17 gennaio 2006

 
     

Presidenza UE preoccupata per attacchi Cambogia a dissidenti
di Gabriella Mira Marq

La presidenza in carica dell'Unione Europea ha condannato ieri gli attacchi della Cambogia ai giornalisti. L'UE ha espresso preoccupazione per ild eteriorarsi della situazione politica nel Paese e per il continuo uso delle leggi sulla diffamazione contro membri dell'opposizione, media, sindacati e ONG, con l'arresto conseguenziale di molti dissidenti.

Fra i piu' rilevanti, quello di Kem Sokha, direttore del centro cambogiano per i diritti umani, avvenuto il 31 dicembre 2005. Queste azioni hanno l'effetto complessivo di una campagna di intimidazione contro i difensori dei diritti umani.

L'UE si e' appellata al governo cambogiano per un ripensamento sui risultati delle leggi sulle accuse penali per la diffamazione. La presidenza UE ha anche salutato con favore la decisione di rilasciare Yeng Virak, coordinatore del centro cambogiano per l'educazione alla legalita', presa l'11 gennaio scorso ed ha espresso la speranza che tutti gli alri arrestati nel corso degli eventi seguiti alla cerimonia per la Giornata dei diritti umni del 10 dicembre 2005 siano liberati.

A seguito dell'arresto di 3 attivisti per i diritti umani e dell'incriminazione per diffamazione di 9 dissidenti nel dicembre scorso, l'Alleanza asiatica della stampa del sudest asiatico aveva chiesto ai gruppi di difesa della liberta' di espressione di tutto il mondo di scrivere al governo cambogiano esprimendo sconcerto per gli arresti.

L'associazione cambogiana per la protezione dei giornalisti aveva reso noto che le autorita' cambogiane avevano accusato Sokha e Virak di aver agitato alla dimostrazione del 10 dicembre uno sriscione che identificava il governo come "il regime del traditore", dato che cedera' al Vietnam una parte della sua terra per un accordo sulle frontiere. Se condannati, Sokha e Virak avrebbero rischiato un anno in prigione e una cospicua ammenda. Gli ambasciatori USA, britannico e giapponese in Cambogia avevano subito espresso preoccupazione per l'arresto e la detenzione dei due attivisti.

In un altro caso, secondo la federazione internazionale dei giornalisti e il Comitato internazionale pr la protezione dei giornalisti, il direttore di un giornale e' stato incriminato per aver pubblicato che un procuratore provinciale ha accettato una tangente per orientare una decisione su un caso a sfondo politico.

Il 22 dicembre il leader del partito di opposizione e' stato condannato a 18 mesi di prigione in contumacia ed al pagamento delle spese per diffamazione nei confronti del principe Norodom Ranariddh, presidente dell'Assemblea nazionale, e di un altro politico.

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