NEW del 19 novembre 2005

 
     

Crocifisso nelle aule : il giudice Tosti condannato a sette mesi
di red

E' stato condannato a sette mesi di reclusione con la condizionale e la sospensione della pena, nonche' l'interdizione dai pubblici uffici il magistrato Luigi Tosti, accusato di omissione d'atti d'ufficio per essersi rifiutato di celebrare processi in aule giudiziarie che esponessero il crocifisso. Si annuncia una richiesta d'appello.

Il giudice chiedeva di eliminare il simbolo cattolico da tutte le aule giudiziarie o di poter esporre anche i suoi simboli religiosi. Il giudice denunciava "la marcatura delle pareti pubbliche da parte dei cattolici", rivendicando "diritti di uguaglianza delle altre confessioni religiose e degli atei".

Tosti denunciava inoltre sia la violazione della laicita' dello Stato insita nella presenza di un simbolo religioso in un ufficio pubblico dove peraltro mancava la fotografia del capo dello Stato, sia la violazione della privacy dei non credenti in ordine alla propria fede nel momento in cui si voglia poter esporre i propri simboli, sia la forma di razzismo e discriminazione derivante dall'imposizione di una fede come superiore alle altre.

Il magistrato aveva quindi deciso il 9 maggio scorso di astenersi dalle udienze ed aveva anche chiesto al ministro Castelli ed alla Corte dei Conti di non erogargli lo stipendio, visto che non stava lavorando. Sempre per la presenza del crocifisso in un seggio, il giudice e sua moglie si erano rifiutati di votare alle recenti elezioni.

L'aula del tribunale de L'Aquila in cui e' stato trattato il procedimento a suo carico era priva del crocifisso. Fuori dell'aula hanno manifestato solidarieta' al magistrato esponenti di associazioni di atei e agnostici provenienti da diverse parti d'Italia. Anche alcuni politici hanno manifestato solidarieta' al giudice imputato, per la battaglia di civilita' che sta conducendo, hanno detto.

Proprio a L'Aquila si era avuta l'ordinanza di un magistrato che vincolava una scuola con allievi musulmani a non esporre il crocifisso nelle aule, ma la vicenda del giudice Tosti dimostra che non si tratta solo di un problema di immigrati, dato che in Italia vi sono molti non cattolici, Ebrei e agnostici.

Anche il p rofessor Montagnana, un ateo, si rifiuto' di svolgere l'incarico di scrutatore nei seggi, a causa della presenza di un crocifisso, e fu per questo processato, ma una sentenza della Cassazione gli ha dato ragione.

Speciale crocifisso nelle aule

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