NEW del 18 giugno 2005

 
     

Diritti umani : Ciampi invia messaggio ad Aung San Suu Kyi
di red

Il presidente della Repubblica carlo Azeglio Ciampi ha inviato un messaggio al Premio Nobel per la Pace 1991 Aung San Suu Kyi in occasione del suo sessantesimo compleanno.

Il Capo dello Stato ha voluto scrivere alla leader di opposizione del Myanmar "ancora privata della libertà.... per farLe giungere l'espressione della solidarietà" sua personale e del popolo italiano. Ciampi sottolinea nel suo messaggio che "l'Italia segue da tempo, con attenzione e preoccupazione, la Sua coraggiosa battaglia per la democrazia e i diritti umani, nobilitata dal prezzo gravoso che Ella ha pagato e sta pagando nella testimonianza di irrinunciabili ideali".

Il presidente sottolinea come "lo straordinario impegno da Lei profuso, con grande dignità e dedizione costante - e che ha trovato eminente riconoscimento nel Premio Nobel per la Pace di cui Ella è stata insignita - tiene alti agli occhi del mondo i valori e i principi essenziali ad ogni civile convivenza, alla concordia costruttiva ed al comune progresso di tutte le nazioni".

Il capo dello Stato ha detto di "auspicare" che Aung San Sun Kyi possa presto "tornare a contribuire liberamente, assieme a tutte le componenti della società birmana, al processo di democratizzazione e di sviluppo del Suo Paese" ed ha inviato un sentito augurio "per il Suo personale benessere".

Figlia di un'attivista politica e di Aung San - un eroe nazionale che opero' per l’indipendenza della Birmania dalla Gran Bretagna e fu assassinato quando lei aveva solo due anni - , sposo' un Inglese e visse in Gran Bretagna fino al 1988, quando torno' nel Paese natale, dominato da una giunta militare.

Presentatasi alle elezioni del 1990 con la Lega Nazionale per la Democrazia, ottenne l'82% dei voti. Ma gia' dal luglio 1989 era stata posta agli arresti domiciliari per essersi contrapposta al potere dei militari. Le votazioni che la vedevano vittoriosa furono annullate, richiamando l'attenzione di tutto il mondo sulla sua vicenda personale e politica. L’anno dopo Suu Kyi ricevette il Nobel per la Pace, ma continuo' ad essere prigioniera per periodi piu' o meno lunghi.

Le promesse di democratizzazione del Myanmar (ex Birmania), avanzate periodicamente sotto la spinta delle sanzioni internazionali si sono ad oggi tradotte in una serie di liberazioni di prigioneiri politici e piccole purghe, ma la situazione attuale del Paese e dell'eroina dei diritti civili non cambia sostanzialmente.

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