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NOTIZIARIO del 14
marzo 2005
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Cina
vara legge contro indipendenza di Taiwan Il Parlamento cinese ha approvato una legge anti-secessione che rende illegale un'eventuale indipendenza formale di Taiwan e autorizza l'intervento delle Forze Armate in caso di tentativi separatisti. Il governo di Taipei, che ha un'indipendenza di fatto dal 1949, ha sottolineato che questa nuova legge "autorizza la guerra" contro l'isola. Pechino dice invece che questa legge servira' a garantire la pace e che "proteggere la sovranita' dello Stato e l'integrita' territoriale e' un interesse vitale della Cina". Il presidente di Taiwan, Chen Shui-bian, che fa parte del Partito Progressista Democratico, aveva lanciato sabato un avvertimento alla Cina, diffidandola dall'approvare il provvedimento, dicendo che vi sarebbe stato un deterioramento nei rapporti qualora fosse passata la legge che "mostra che i cittadini di Taiwan hanno il diritto di scegliere uno stile di vita democratico e libero". Il presidente aveva aggiunto che "se essi ignorano la forte opposizione della comunita' internazionale e vanno avanti con la legislazione, si rischia una crisi". La misura e' stata approvata con 2.896 a favore, zero contrari e due astenuti, il giorno dopo che il il presidente cinese Hu Jintao aveva detto che i 2 milioni e mezzo di componenti dell'Esercito di liberazione popolare devono essere pronti alla guerra. L'Assemblea nazionale cinese ha infatti eletto ieri quasi all'unanimita' il leader del Partito Hu Jintao presidente della Commissione militare centrale dello Stato, una carica onorifica lasciata da Jiang Zemin, il precedente numero uno del gigante asiatico.
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