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NEW del 29 ottobre
2005
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Immigrati
: quanti infortuni sul lavoro ? La Caritas ha dato nel rapporto presentato il 27 ottobre, senza dubbio, una fotografia dei flussi migratori pił realistica di quella data da altre fonti istituzionali ma riteniamo che occorrerebbe fare uno sforzo in pił per far emergere altri dati altrettanto importanti che probabilmente associazioni datoriali e imprenditori hanno interesse a tenere sommerso: il numero degli infortuni sul lavoro che non vengono registrati, a copertura della grande piaga del lavoro nero nei cantieri. La Caritas, che ha reti capillari di ascolto per stranieri con tante mense dedicate e dislocate sul territorio, č un punto di osservazione privilegiato, non solo dei flussi, ma anche di storie di vita che, arrivate piene di speranze, improvvisamente piombano nel dramma di un incidente sul lavoro, di un lutto, di casi di sfruttamento pił variegato. Coniugare la Solidarietą alla Legalitą in questo caso significa proporre un modello alternativo di accoglienza che riesca gradualmente a spezzare la spirale del "Visto scaduto" e della "mancanza di un regolare permesso" come strumento di arricchimento di costruttori, impresari e di organizzazioni illegali, i quali diventano proprietari esclusivi della salute e/o della vita di giovani migranti. Sarebbe interessante, a nostro avviso, conoscere, oltre il numero degli ingressi e dei residenti, il numero č l'etą dei deceduti tra gli immigrati e i casi di morte traumatica e quanti fascicoli giudiziari siano aperti, archiviati o in sospeso. Chissą se dall'incrocio tra i dati sanitari di trattamento e cure da parte dei Servizi STP delle ASL e dei dati della Polizia Mortuaria e dei Servizi cimiteriali si potrebbe ricavare una pił completa e significativa conoscenza del fenomeno immigrazione?". ___________ NB:
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