NEW del 19 luglio 2005

 
     

Morti bianche : un lungo necrologio
da Domenico Ciardulli

Ecco la lista delle tragedie mortali sul lavoro avvenute a Roma in questi sette mesi del 2005. Giuseppe aveva 49 anni e stava lavorando l'altro ieri mattina con una ditta subappaltatrice di infissi presso il polo tecnologico della Tiburtina.

Anche Giuseppe, precipitando giù da una botola senza parapetti di sicurezza, ha lasciato il mondo dei vivi ucciso da questo brutale sistema di permissivismo e superficialità nei cantieri e, in generale, negli ambienti di lavoro della città di Roma.

Se, passando in auto, si osservano le alte impalcature di grandi cantieri edilizi capita di vedere operai senza casco e senza cinte di sicurezza. E' un segnale significativo di quanto stia prendendo piede la cultura della disattenzione.

La lista prosegue con un altro operaio di 45 anni, aveva una moglie malata da mantenere. Entrambi vivevano in uno scantinato. Aveva perso il lavoro da autista e si era messo a fare l'elettricista presso la ditta appaltatrice del Ministero degli Esteri. Non era in regola, non era in sicurezza. E' morto in un posto dell'edificio dove nessuno si è accorto subito di lui, ed è stato ritrovato dopo ore.

Un'altra vita spezzata come l'operaio di venticinque anni che qualche giorno fa stava pulendo una finestra alta in un edificio romano delle Poste Italiane ed è precipitato giù. Da una parte Enti pubblici e dall'altra ditte appaltatrici e subappaltatrici, cooperative edilizie e cooperative sociali che macinano vite umane di continuo aiutati dall'incuria e dal menefreghismo degli enti pubblici.

Meno di due mesi fa la tragedia mortale sul GRA, all'altezza della Giustiniana, dove un operaio è stato travolto da un automezzo all'interno del cantiere per la terza corsia, ha preceduto di pochi giorni la morte del giovane operaio ventenne di origine siciliana schiacciato da una lastra di marmo in un altro limitrofo cantiere GRA.

Non è stato l'ultimo di una lunga serie di incidenti mortali che attualmente collocano la città di Roma come "Maglia nera del 2005" tra le grandi metropoli del nostro paese. Il 26 maggio 2005 un operaio di 42 anni è rimasto folgorato in una cava di via Portuense.

Il 14 maggio scorso un altro operaio di 42 anni è rimasto folgorato in un cantiere della zona Casilina. L'11 maggio 2005 un operaio di 51 anni ha perso la vita a seguito di una caduta all'interno dell'Istituto industriale Antonio Meucci in via del Tufo (Pietralata). Un operaio rumeno di 30 anni è morto il 4 aprile scorso presso il cantiere di via Casa Selce 147 (Castel di Guido) rimasto incastrato in un nastro che trasportava breccia. Il 18 gennaio un giovane operaio dell'azienda SIR è rimasto schiacciato dal muletto con cui stava lavorando.

Una tale situazione è veramente grave e inaccettabile. Occorre immediatamente una sorta di "task force" provinciale operativa che coordini tutti i servizi di Prevenzione delle ASL, e che sia capace di avviare subito un monitoraggio capillare di tutti i cantieri a rischio: l'organico delle ASL non solo è assolutamente insufficiente da un punto di vista numerico ma è anche carente da un punto di vista professionale e formativo.

Occorre inoltre mettere mano alla formazione dell'organico esistente e pensare ad immediate assunzioni di nuovo personale preparato presso le Direzioni Provinciali del Lavoro e le ASL.

Speciale DisastrStato


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