NOTIZIARIO del 20 marzo 2005

 
     

Unabomber e la pena di morte
da Claudio Giusti

Per quanto riguarda Unabomber faccio notare che:
- l’Italia è uno degli 83 paesi abolizionisti totali,
- la maggior parte del mondo non ha la pena di morte,
-
questa pena in Europa è vietata,
- il nostro Paese ha firmato i trattati che la vietano (Sesto e Tredicesimo Protocollo alla Convenzione Europea, Secondo Protocollo al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici)
e che quindi l’idea di reintrodurla può venire in testa solo a dei poveretti.

Rammento che il nostro casereccio Unabomber non verrebbe condannato al patibolo nemmeno negli USA, dove del resto il vero Unabomber è all’ergastolo, e che solo delle persone che non sanno di cosa si parla possono affermare che la pena di morte sia un deterrente per il crimine.

Sono molto interessato a conoscere la legge (ovviamente retroattiva) con la quale sarà possibile assassinare a sangue freddo il colpevole di un reato che non faccia morti.

Accenno di sfuggita all’incredibile fatto che il nostro garrulo governo, dopo un decennale dimezzamento, è riuscito nella non facile impresa di far crescere gli omicidi di un mirabolante 12 per cento.

Speciale diritti umani


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