NEW del 22 aprile 2005

 
     

Dalla P2 a Mani Pulite all'Iraq : una storia di bugie
da Piero Campoli

Premier di bugie - Travaglio - Gomez 18-05-04 Espresso 18-05-04 Premier di bugie Dal conflitto di interessi alla missione in Iraq. Dalle tasse al lifting. Silvio Berlusconi vanta il governo più longevo della Repubblica. E si pone al primo posto per il numero di falsi di Peter Gomez e Marco Travaglio Indro Montanelli, dopo averlo avuto come editore per vent'anni, lo definiva un "mentitore professionale". Maurizio Costanzo addirittura un "bugiardissimo".

Lui invece giura di essere incapace di mentire. E il suo rapporto con la verità lo ha descritto nel 1994, subito dopo la discesa in campo: "Io dico sempre cose sincere, anche perché non ho memoria e dimenticherei le bugie. Come ci si può fidare di chi usa la menzogna come mezzo della lotta politica? La gente deve fidarsi solo di chi dice la verità" (2 marzo 1994). Oggi, nel momento in cui il governo di Silvio Berlusconi diventa il più longevo della storia della Repubblica, è tempo di bilanci. Davvero il premier è un bugiardo senza speranza? Per scoprirlo 'L'espresso' ha esaminato i suoi discorsi, le sue interviste, le sue promesse. Il risultato è disarmante. Negli ultimi quattro anni, escludendo i 115 minuti di deposizione spontanea al processo Sme-Ariosto (durante il quale Berlusconi riuscì a pronunciare ben 85 bugie allo straordinario ritmo di una balla ogni 81 secondi), il premier ha mentito quasi cento volte. Per ragioni di spazio, ecco qui solo l'elenco delle 44 bufale migliori.

1. Interessi sì, conflitto no - 1 "Il conflitto d'interessi sarà risolto nei primi cento giorni del mio governo" (5-5-2001). "Il conflitto d'interessi è una leggenda metropolitana" (19-12-2003). A tre anni dalla promessa, la legge sul conflitto d'interessi non è stata ancora approvata.

2. Interessi sì, conflitto no - 2 "Il conflitto d'interessi esiste solo nel senso che le mie aziende ci hanno rimesso da quando sono entrato in politica al servizio del Paese" (21-12-2001). "Il conflitto d'interessi è una scusa. Tutti vedono bene che non c'è nessun conflitto d'interessi. Anzi, io non posso fare che cose sfavorevoli al mio gruppo. Non c'è stata una sola decisione assunta da questa maggioranza e da questo governo che abbia portato cose a mio favore. Da quando sono sceso in politica, il mio gruppo ha subìto soltanto danni enormi" (7-5-2003). In realtà, Mediaset e le altre aziende del premier hanno guadagnato milioni di euro dai vari condoni fiscali, dalla legge Tremonti, dalla legge salva-Rete4, dall'accordo Mediolanum-Poste, dalla pubblicità istituzionale sulle reti del Biscione, senza contare i continui rialzi in Borsa del titolo Mediaset a ogni stormir di fronda governativa.

3. Dipendenti Mediaset "Ho messo su un'azienda da 50 mila dipendenti" (conferenza stampa di fine mandato europeo, 13-12-2003). Ma dal rapporto R&S 2003 di Mediobanca si apprende che alla fine del 2002 i dipendenti dell'intera galassia Fininvest erano appena 10.095.

4. Solo 3 leggi ad personam Dice a Strasburgo il 2 luglio 2003 che si è fatto solo "in tre casi" leggi per lui, mentre invece sono almeno sette: rogatorie, falso in bilancio, Cirami, lodo Maccanico, tassa successioni e sulle donazioni, Gasparri, decreto salva Rete 4.

5. Ciampi d'accordo su Gasparri Berlusconi, uscendo dal Quirinale, annuncia che Ciampi è d'accordo sulla legge Gasparri. Il Quirinale smentisce: "Non ne abbiamo mai parlato" (2-8-2003), lui deve rettificare dando la colpa ai giornalisti.

6. Lodo senza padri "Sul Lodo non ho dato parere positivo, ma ci sono insistenze..." (al Tribunale di Milano, 17-6-2003). "Io non c'entro nulla con questo Lodo: è stata un'iniziativa autonoma del Parlamento, sostenuta dal presidente della Repubblica" (30-6-2003). Immediata la smentita del Quirinale, cui segue la precisazione del sottosegretario Paolo Bonaiuti: "Il lodo Maccanico è una iniziativa parlamentare. E a questa proposta il presidente della Repubblica è ovviamente estraneo".

7. I pari del Cavaliere "In una democrazia liberale chi governa per volontà sovrana degli elettori è giudicato, quando è in carica e dirige gli affari di Stato, solo dai suoi pari... Succede così nel mondo, ma non nel nostro Paese" (29-1-2003). Non è vero. Non accade in nessuna parte del mondo a partire dagli Usa dove l'ex presidente Bill Clinton, quando era in carica, finì sotto inchiesta per il caso Lewinsky.

8. Legge Cirami "Non capisco tutta questa fretta per la legge Cirami sul legittimo sospetto" (31-7-2002). "La legge sul legittimo sospetto è una priorità per il governo" (30-8-2002). Senza parole.

9. Rai questa sconosciuta "Dalla Rai io me ne sto fuori come ho sempre fatto" (1-12-2002). Ma il 26 febbraio 2003 Berlusconi riunisce i leader della Cdl nella sua casa in via del Plebiscito per decidere il nuovo Cda Rai. Pera e Casini non ne sanno nulla e vanno su tutte le furie. Il presidente della Rai, Lucia Annunziata, poi rivela: "So per certo che Berlusconi alza il telefono e chiama i consiglieri di amministrazione per suggerire nomine ed influenzare i programmi" (2-2-2004).

10. Mediaset questa sconosciuta "Da quando sono in politica, non mi occupo più delle mie aziende" (10-5-1996). "Da dieci anni non mi interesso più di affari" (15-10-2003). Maurizio Costanzo, in lite con Mediaset, dichiara: "Mercoledì ho incontrato Berlusconi. Tutto bene, solo qualche rottura di scatole" ('la Repubblica', 18-1-2003).

11. Condono per gli altri "Mediaset non farà alcun ricorso al condono fiscale" (30-12-2002). Cinque mesi dopo 'L'espresso' scopre che Mediaset ha regolarmente fatto ricorso al condono, risparmiando circa 120 milioni di euro di imposte. Un anno dopo accade di nuovo.

12. Il Milan è tutto mio "Si parla del Milan di Sacchi, di Zaccheroni e di Ancelotti e non si parla mai del Milan di Berlusconi. Eppure sono io che da 18 anni faccio le formazioni, detto le regole e compero i giocatori" (16-4-2004). "Il Milan non vince più perché, da quando è in politica, il suo presidente non se ne occupa più" (Ansa, 6-2-1998). "Il problema del Milan è che io non me ne occupo più di persona" ('Sette', 2-3-2001).

13. Nesta mai "Comprare Alessandro Nesta? Sono cose che non hanno più nulla di economico, di morale. Nel calcio abbiamo sbagliato tutti, ora basta"(23-8-2002). L'indomani il Milan di Berlusconi annuncia l'acquisto di Nesta, avvenuto da almeno una settimana.

14. Per il bene di tutti "Nel 1994 sono sceso in campo per salvare l'Italia da un futuro illiberale" (Ansa, 27-1-2004). Ma Marcello Dell'Utri, che inventò Forza Italia da una costola di Publitalia, lo smentisce: "Berlusconi (...) mi disse: 'Marcello, dobbiamo fare un partito pronto a scendere in campo alle prossime elezioni.' C'era l'aggressione delle Procure e la situazione della Fininvest con 5 mila miliardi di debiti. Franco Tatò, che all'epoca era l'amministratore delegato del gruppo, non vedeva vie d'uscita: 'Cavaliere dobbiamo portare i libri in tribunale'... Oggi posso dire che senza la decisione di scendere in campo con un suo partito, Berlusconi non avrebbe salvato la pelle e sarebbe finito come Angelo Rizzoli che, con l'inchiesta della P2, andò in carcere e perse l'azienda" (intervista ad Antonio Galdo per il libro 'Saranno potenti?', Sperling & Kupfer, 2003).

15. Unto e bisunto "Io unto del Signore? Non ho mai pronunciato questa sciocchezza" (9-3-2004). "Quando si assume un ruolo come questo, la vita cambia. I cattolici la chiamano la 'Grazia dello status'. È una cosa che ti fa diventare una persona diversa senza che tu te ne accorga. Già stanotte ho dormito da persona diversa, anche se con lo stesso pigiama" (30-4-1994). "Io sono l'unto del Signore, c'è qualcosa di divino nell'essere scelto dalla gente. E sarebbe grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente, l'unto del Signore, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini" (25-11-1994).

16. Piduista col trucco "Essere piduista non è un titolo di demerito" (Telelombardia 6-3-2000). "Neanch'io vorrei un piduista al governo. Ma io non mi considero legato alla P2. Mi hanno dato la tessera, ma io l'ho rispedita indietro" (8-3-1994). Berlusconi non rispedì la sua tessera a Licio Gelli, ma anzi versò regolarmente la quota d'iscrizione.

17. Le off-shore "Non ci sono stati nomi di copertura né ricorso a società estere. Tutto si è svolto in Italia alla luce del sole con operazioni sulle quali sono state pagate tante tasse..." (16-3-2001). "Le società estere sono cose assolutamente legittime che il mio gruppo ha poi abbandonato, ma che in un certo momento, affidandosi alla responsabilità di chi gestiva il sistema estero, si facevano perché si doveva trovare un modo in Europa per pagare tasse più convenienti" (Ansa, 3-5-2001).

18. Cecenia, un paradiso Il 6 novembre 2003, in conferenza stampa con Putin, in visita a Roma, Berlusconi risponde al posto del collega russo a una domanda sulla Cecenia. E spiega: "In Cecenia c'è stata un'attività terroristica con molti attentati contro cittadini russi" senza che ci fosse "una risposta corrispondente della federazione russa". Tutti gli organismi europei condannano l'affermazione, ricordando che in Cecenia i russi hanno sterminato 200 mila persone su un milione di abitanti, radendo al suolo Grozny.

19. Partiam partiam "Non sento alcun bisogno di andare a Nassiriya, sarebbe solo una operazione dimostrativa e retorica" (26-3-2004). Il 10 aprile Berlusconi va in visita a Nassiriya.

20. Scontro di civiltà "Noi dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà... Dobbiamo evitare di mettere le due civiltà, quella islamica e quella nostra sullo stesso piano... La nostra civiltà deve estendere a chi è rimasto indietro di almeno 1.400 anni nella storia i benefici e le conquiste che l'Occidente conosce." (26-9-2001). Poi di fronte alla richiesta di scuse presentata da una serie di governi arabi dice al giornale 'Asharq al-Awsat': "Perché dovrei scusarmi? Per qualche cosa che non ho detto? Non ho detto nulla di sbagliato, loro (alcuni giornalisti, ndr) mi hanno fatto dire qualche cosa che non ho detto". (2-10-2001) 21. Armi sì, armi no "Credo che ormai in Iraq non ci siano più armi di distruzione di massa" (16-10-2002). "Non ho mai detto che Saddam non ha armi di distruzione di massa. Dico solo che ha avuto il tempo di distruggerle o di metterle da qualche altra parte" (17-10-2002).

22. Guerra senza Onu "Se Saddam non cede, l'attacco sarà a gennaio e sarebbe inutile una seconda risoluzione come chiede la Francia, sarebbe un nonsenso" (14-9-2002). "Siamo per una risoluzione dell'Onu che dia termini precisi a Saddam e stabilisca l'intervento militare se Saddam non dovesse accettare la risoluzione" (25-9-2002). "Con realismo bisogna dire che non c'è alternativa alle due risoluzioni dell'Onu, vista la posizione di Francia, Cina e Russia" (16-10-2002).

23. L'ordine regna a Baghdad - 1 "In Iraq c'è l'assoluta volontà di continuare e c'è anche un certo ottimismo. Nel paese molte cose vanno bene... Dobbiamo far sapere che le scuole funzionano, che gli ospedali funzionano, che c'è l'elettricità, che l'amministrazione comincia a svolgere il suo compito... Il paese ricomincia a funzionare" (29-10-2003). "La situazione in Iraq sta migliorando molto" (Cnn Italia, 1-11-2003). "Si sono fatti molti passi avanti per la normalizzazione dell'Iraq" (Adnkronos, 5-11-2003). Il 12 novembre vengono uccisi 19 italiani a Nassiriya.

24. L'ordine regna a Baghdad - 2 " Oggi l'Iraq è una nazione che sta progredendo verso la democrazia, verso la normalità. È un paese dove le scuole, gli ospedali, l'amministrazione pubblica e il governo provvisorio funzionano" (Ansa, 4-3-2003). Un mese dopo si scatena la battaglia di Nassiriya e vengono sequestrati decine di occidentali. Un ostaggio italiano viene assassinato.

25. Ostaggi "Siamo in fiduciosa attesa di eventi che dovrebbero verificarsi nelle prossime ore" (20-4-2003). Due giorni dopo, davanti alla mancata liberazione, invita i componenti del suo governo a "un maggior riserbo". Il 3 maggio chiede il silenzio stampa.

26. Verifica di governo "Il chiarimento c'è stato e non serve alcuna verifica. Quella è roba da vecchia politica" (15-10-2003). La verifica si trascina per mesi: la risoluzione è rinviata a dopo le europee. 27. Ok dall'Europa "Ho fatto un'esposizione sommaria della legge finanziaria e ho trovato un'ottima accoglienza sia da Prodi sia dal commissario Pedro Solbes" (10-10-2001). Prodi cade dalle nuvole: "Non ne abbiamo neanche parlato". Anche Solbes lo smentisce. Berlusconi fa retromarcia: "Io ho illustrato l'azione del mio governo, Prodi e Solbes mi hanno ascoltato in silenzio. Ma il club della menzogna della sinistra mi attribuisce cose mai dette".

28. Riforma della giustizia "Entro tre mesi presenteremo la riforma della giustizia al Parlamento" (21-12-2001). Lo ha fatto tre anni dopo.

29. Fiducia, anzi no "Ho assoluta fiducia nella Cassazione, fiducia che non è mai mancata. Altra cosa sono certi pm che vogliono un ruolo particolare e imbastiscono processi che finiscono nel nulla" (26-1-2003). L'indomani la Cassazione gli dà torto e non sposta i suoi processi da Milano. Allora il premier perde la fiducia e tuona contro la "magistratura golpista".

30. Persecuzione giudiziaria "Le inchieste sul mio gruppo sono iniziate soltanto dopo il mio impegno in politica. Prima non avevo mai subito nulla del genere" (17-6-2003). È vero il contrario: prima nascono le inchieste sulla Fininvest di Berlusconi, poi Berlusconi scende in campo. La prima indagine sul Berlusconi imprenditore (per traffico di droga) fu aperta a Milano nel lontano 1983 e poi archiviata. Nel 1989 Berlusconi viene processato a Venezia per falsa testimonianza sulla loggia P2: la Corte d'appello ritiene il reato dimostrato, ma estinto per amnistia. Quanto a Mani pulite ecco cosa scrive il gip di Brescia Carlo Bianchetti il 15 maggio 2001: "Risulta dall'esame degli atti che, contrariamente a quanto si desume dalle prospettazioni del denunciante (Berlusconi, ndr), le iniziative giudiziarie (.) avevano preceduto e non seguito la decisione di 'scendere in campo'...".

31. Improrogabili impegni "Un impegno istituzionale improvviso e improrogabile mi impedisce di essere presente all'interrogatorio" (al Tribunale di Palermo davanti al quale Berlusconi dovrebbe testimoniare sulle origini delle sue fortune e sulla presenza del boss Vittorio Mangano nella villa di Arcore, 11-7-2002). Ma all'ora indicata per l'audizione il premier passeggia per il Transatlantico raccontando barzellette ai giornalisti.

32. Sempre assolto "Sono sempre stato assolto in ogni processo" (19-1-2002). In realtà, non è stato quasi mai assolto. L'ha fatta franca grazie ad amnistie, prescrizioni, condoni, depenalizzazioni, leggi di impunità.

33. Telekom bufala "La vicenda Telekom Serbia è tutta una tangente" ('Porta a Porta', 22-5-2003). La Procura di Torino appurerà che nessuna tangente è stata dimostrata nell'affare Telekom Serbia e arresterà i sedicenti testimoni Marini, Volpe e Romanazzi che ne avevano parlato.

34. Povertà percepita A 'Porta a Porta': "Il ceto medio consuma più di prima ed è più ricco di prima... 800 mila italiani sono usciti dalla soglia di povertà... c'è stato un arricchimento generale del Paese", che però "si percepisce più povero" a causa della disinformazione comunista (11-2-2004). Ma tutti i dati di tutti gli istituti di rilevamento economico e statistico indicano un impoverimento del Paese. Secondo l'Eurispes alle già note 2.500.000 famiglie povere (circa 8 milioni di persone), va aggiunto un altro 10 per cento di nuclei a rischio che in valori assoluti vuol dire altre 2.400.000 famiglie. Basti pensare - rileva l'Eurispes nel rapporto 'Italia 2004' - che, nel biennio 2001-2003, la perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni è stata pari al 19,7 per cento per gli impiegati, al 16 per gli operai, al 15,4 per i dirigenti e al 13,3 per i quadri. 35. Fascismo buono "Mussolini non ha mai ucciso nessuno: gli oppositori li mandava in vacanza al confino" ('The Spectator', 4-9-2003). In realtà le squadracce del duce uccisero Giacomo Matteotti, mentre Pietro Gobetti, Giovanni Amendola, Antonio Gramsci, don Minzoni morirono in seguito alle percosse e ai maltrattamenti.

36. Colpa dell'alcol Berlusconi smorza l'intervista allo 'Spectator': "Eravamo alla seconda bottiglia di champagne" (17-9-2003). Gli intervistatori lo smentiscono: "Abbiamo bevuto solo tè freddo" (19-9-2003.).

37. Meno sbarchi per tutti "Gli sbarchi di clandestini sono diminuiti del 247 per cento" (21-12-2001). A parte l'iperbolicità della cifra (superare il 100 per cento significa inviare gli immigrati residenti in Italia all'estero), gli sbarchi sono aumentati, anche con episodi drammatici, sulle coste siciliane. "Durante il 2002", scrive il Viminale nella relazione sull'attività delle forze dell'ordine, "si è assistito a un aumento del 23 per cento del flusso di clandestini diretti alle coste della Sicilia (5.504 persone sbarcate nel 2001, 18.225 nel 2002)".

38. San Giuliano 2 "Ricostruiremo San Giuliano di Puglia (rasa al suolo dal terremoto in Molise, ndr) con gli architetti di Milano 2: parchi, case moderne e verde pubblico entro due anni" (4-11-2002). Non si è visto nulla di tutto questo.

39. Lifting forzato "Io il lifting non lo volevo fare. Sono stato tirato dentro a farlo. È stata Veronica a spingermi a fare il lifting" (27-1-2004). Poi Veronica lo smentisce: "Il lifting è stata un'idea sua".

40. Meno tasse per tutti "Abbattimento della pressione fiscale" (punto 1 Contratto con gli italiani). Un anno e mezzo dopo il premier ammette che non esistono i presupposti per mantenere la promessa: "Dobbiamo fare tutti dei sacrifici, non possiamo prendere in giro i cittadini" (27-9-2002). Poi però comincerà a ripetere che "la pressione fiscale è diminuita". L'11 febbraio, a 'Porta a Porta', parla di "pressione fiscale globale ridotta del 7.5 per cento". Ma, come scrive sul 'Sole 24 ore' l'economista Fiorella Padoa Schioppa citando il Sistan (Sistema statistico nazionale), "nel 2003 la nostra pressione fiscale, lungi dall'essere diminuita, è sensibilmente aumentata (al 42.1 per cento dal 41.7 per cento del 2002, mentre stava al 42.3 nel 2001, al 42.5 nel 2000).

41. Più sicurezza per tutti "Attuazione del 'Piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini' (...) con il risultato di una forte riduzione del numero di reati rispetto agli attuali 3 milioni (falso, i reati nel 2000 erano 2.563.000, ndr)" (punto 2 del Contratto). Il 30 marzo 2004, all''Alieno', Berlusconi assicura che "i reati da strada sono diminuiti del 40 per cento", mentre le denunce per tutti i reati "sono calate del 12 per cento rispetto al 2001". Ma la relazione Ordine e sicurezza pubblica del 2002, presentata al Parlamento il 6 ottobre 2003 dal ministro dell'Interno, evidenzia che i delitti denunciati sono saliti del 3.13 per cento, in particolare i furti (+ 0,14), le rapine (+ 5,12) e i tentati omicidi (+ 6,94). Aumentato anche il totale dei delitti commessi: 70 mila in più fra il 2001 e il 2002. 42. Furti in casa Secondo i poster elettorali di Berlusconi sarebbero diminuiti del 17 per cento. In realtà, i dati dicono che nel 2003, dopo cinque anni di calo, sono aumentati dell'1,5 per cento rispetto al 2002.

43. Pensioni più dignitose "Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese" (punto 3 del Contratto). Il 29 settembre 2003 il premier proclama che ormai è cosa fatta "l'aumento delle pensioni sociali a 516 euro al mese". Non dice però che destinatari dell'aumento sono una piccola quota di pensionati, appena il 24 per cento degli aventi diritto (1 milione e 700 mila su 9 milioni).

44. Più cemento per tutti Nei manifesti preelettorali Berlusconi esagera: "Grandi opere attivate per 93 mila miliardi di lire". A oggi ne sono state finanziate per appena 9,8 miliardi di euro. I soli cantieri aperti fra le opere previste dalla legge sono quelli per la terza corsia su 18 km del raccordo anulare di Roma e per un lotto di 28 km della Salerno-Reggio Calabria. Il resto è posa di prime pietre e seconde pietre, inaugurando opere avviate da precedenti governi (grottesca la quarta inaugurazione della variante di valico in Toscana, avviata nel '96 dal ministro Di Pietro).

*******

Un tomo da 4 kg e cd per tutti di Primo Di Nicola Mille e 120 pagine e un cd-rom. Un malloppo da 4 chili e 294 grammi. È il rapporto di metà legislatura fortissimamente voluto dal premier Silvio Berlusconi per magnificare le intraprese del suo governo. A curarlo sono stati i funzionari del ministro per l'Attuazione del programma Claudio Scajola, che hanno messo in pagina i resoconti forniti dai singoli ministeri sulle attività svolte negli ultimi tre anni. A stamparlo, invece, l'Istituto poligrafico dello Stato. Copertina in cartoncino, tabelle, foto e grafici a colori, l'opera riporta per cominciare il famoso 'Contratto' stipulato con gli italiani dal Cavaliere alla vigilia delle elezioni del 2001. Segue il testo dell'ultima conferenza stampa di fine anno tenuta da Berlusconi. Quindi, mettendo le mani avanti per le cose non fatte, una catastrofica descrizione dello scenario nel quale il governo si è trovato a operare: il deficit pubblico più elevato d'Europa ereditato dall'Ulivo, gli attentati dell'11 settembre, la sleale concorrenza dell'economia asiatica, eccetera.

Dell'opera sono state tirate 2 mila copie cartacee e 50 mila cd. A chi verranno distribuite? Per quanto riguarda il pacchetto volume+cd, il target è selezionatissimo: si va dalla presidenza della Repubblica ai parlamentari, i partiti, le ambasciate, questure e prefetture. Più larga invece la platea dei soli usufruitori del cd: dirigenti di tribunali e di enti pubblici, province e regioni; confederazioni commerciali e biblioteche, che assorbiranno in tutto 30 mila copie. Gli altri cd? Cinquemila sono già stati distribuiti alla fine di marzo a Rimini alla manifestazione Euro. P. A.; mentre altri 15 mila sono impegnati per appuntamenti come lo Smau di Milano. I costi dell'operazione, dalla progettazione grafica alla stampa, ammontano a 569 mila euro. (Primo Di Nicola)

NOTE (1) "L'Europeo", 20 settembre 1993. (2) "Il Messaggero", 9 settembre 1993. (3) "Corriere della Sera", 9 settembre 1993. (4) "Avvenire", 10 settembre 1993. (5) "la Repubblica", 9 settembre 1993. (6) Superfluo precisare che il settimanale della Mondadori, al tempo dei fatti in questione, non era ancora entrato a far parte dell'impero berlusconiano. (7) Non appena Berlusconi acquisira' la Mondadori, Statera verra' sollevato dalla direzione di "Epoca". (8) Sulle singolari coincidenze intercorse fra il corrotto giudice Diego Curto' e Fininvest-Berlusconi, cfr. pag. 221-22. (9) "L'Espresso", 15 gennaio 1989. (10) "il manifesto", 18 novembre 1988. (11) L'Unita'". 17 novembre 1988 (12) "L'Espresso", 25 febbraio 1990

Speciale Mani Pulite

Speciale libera informazione


by www.osservatoriosullalegalita.org

___________

I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE