NEW 25 maggio 2005

 
     

Embargo armi alla Cina in parlamento

Di seguito le argomentazioni delle 4 mozioni presentate alla Camera sull'abolizione dell'embargo europeo della vendita di armamenti alla Cina (in ordine di presentazione)

«Cima, Cento, Bulgarelli, Lion, Pecoraro Scanio, Zanella, Boato». (15 dicembre 2004)
La Camera, premesso che: (OMISSIS) centinaia di migliaia di persone continuano ad essere arrestate in tutto il Paese in violazione dei fondamentali diritti umani, condanne a morte ed esecuzioni hanno luogo puntualmente al termine di processi irregolari, i maltrattamenti e le torture sono tuttora diffusi e sistematici, la libertà di espressione e di informazione resta fortemente limitata; la Cina è il Paese in testa alla macabra classifica, con il maggior numero di esecuzioni capitali, superiore da solo alla somma di quelle eseguite nel resto del mondo; (OMISSIS) all'Aja i Cinesi hanno firmato la Convenzione Onu in materia di diritti civili, ma l'Europa continua ad essere preoccupata perché la Cina non ha ancora adeguato la legislazione nazionale per recepirla; (OMISSIS) è emerso in sede ufficiale che l'Italia guarda con favore all'abolizione dell'embargo sulle esportazioni di armi e lavora attivamente per renderla possibile; è pronto per essere discusso in assemblea presso la Camera dei deputati, il disegno di legge Atto Camera n. 4811, già approvato in via preliminare dalla Commissione affari esteri e comunitari della Camera dei deputati, con il quale il Governo vuole ratificare un accordo con la Cina «nel campo della tecnologia e degli equipaggiamenti militari», che, tra l'altro, prevede non meglio specificate «acquisizioni e produzioni congiunte» di equipaggiamenti, riconoscendo gli «sforzi e successi della Cina in favore della pace e stabilità interna e in tutta l'area orientale»;(OMISSIS).

«Cè, Bricolo, Rizzi, Rodeghiero, Guido Giuseppe Rossi, Polledri». (16 dicembre 2004)
La Camera, premesso che: dopo la sanguinosa repressione di piazza Tien An Men, nel 1989 i Paesi dell'Unione europea hanno deciso di interrompere ogni forma di cooperazione militare e di commercio di armi con la Cina, sulla base di evidenti violazioni dei diritti umani fondamentali da parte del Governo cinese, inaccettabili per un'Europa che riconosce come propri valori fondanti «il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani»; (omissis) alla crescita economica non si è accompagnato nessun significativo passo avanti sul piano dei diritti umani. Ad oggi, per Amnesty international, «la situazione dei diritti umani in Cina non è migliore che nel 1989». Secondo i dati diffusi dall'organizzazione, nel territorio cinese vengono eseguite 10 mila condanne a morte ogni anno, una pratica «endemica» della tortura, una durissima repressione dei dissidenti politici e delle minoranze religiose; la delegazione governativa italiana, in visita a Pechino dal 5 al 9 dicembre 2004, ha garantito appoggio a Pechino in sede europea a favore della revoca dell'embargo, esprimendo una posizione che non era stata discussa né tantomeno avallata dal Parlamento italiano.(omissis)

«Biondi, Grillini, Nan, Boato». (9 marzo 2005)
La Camera, premesso che: (OMISSIS) la tutela dei diritti umani in Cina è peggiorata nella seconda metà del 2004, dopo che il Governo di Pechino ha lanciato una dura offensiva contro gli attivisti religiosi e politici: risulta, infatti, che il Governo arresti chiunque esprime protesta; il Governo cinese, ufficialmente agnostico, scoraggia qualsiasi pratica di carattere spirituale, al punto che in Cina è praticata una dura repressione delle minoranze religiose, dai tibetani agli uighuri e ai mongoli, ed anche del movimento Falun gong; le manifestazioni del Falun gong vengono considerate le più importanti e partecipate dopo quella degli studenti del 1989. Questo preoccupa la leadership cinese, che non aveva previsto che un numero così rilevante di persone potesse riunirsi in così poco tempo nel cuore della capitale. A partire da quel momento il Falun gong fu dichiarato ufficialmente illegale in Cina, facendo partire una massiccia campagna governativa, volta alla repressione; da allora, sono state molte le persone uccise sotto tortura e moltissime le persone arrestate e condannate a pene detentive; poi ancora, molte quelle costrette nei campi di lavoro e negli ospedali psichiatrici; inoltre, i libri del Falun gong sono bloccati in Cina, sebbene nessun adepto abbia usato metodi violenti di lotta; la Corte suprema e la procura generale cinesi hanno emesso sentenze interpretative dei reati di omicidio e di sovversione che consentirebbero l'uso anche della pena di morte nei confronti dei seguaci del Falun gong; la Cina, purtroppo, continua a praticare in misura massiccia la pena di morte, con migliaia di esecuzioni che contrastano con la coscienza giuridica più sentita (OMISSIS).

«Landi di Chiavenna, Delmastro Delle Vedove, Meroi, Migliori, Ronchi, Garnero Santanché, Gianni Mancuso, Airaghi, Carrara, Coronella, Buontempo». (15 marzo 2005).
La Camera, premesso che: (OMISSIS) la prospettata revoca del menzionato embargo continua a suscitare una vivissima contrarietà in molti Paesi asiatici, in primo luogo Giappone e Taiwan, e negli Stati Uniti, dove il Congresso ha approvato apposite risoluzioni, l'ultima delle quali il 1o febbraio 2005; (OMISSIS) a fronte dell'incoraggiante segnale di distensione rappresentato dai collegamenti aerei diretti, stabiliti in occasione del recente capodanno cinese, tra Pechino, Shangai e Canton con Taipei e Kaoshiung, sono seicento i missili installati sulla costa cinese e puntati contro Taiwan, mentre l'Assemblea del popolo a Pechino ha approvato il 14 marzo 2005 la legge cosiddetta «antiseparazione», che costituisce una base «legale» per l'intervento militare cinese a Taiwan; questi elementi rappresentano un allarmante scenario per la stabilità e la pace nell'area dell'Asia-Pacifico, di cruciale importanza per l'economia mondiale, tanto da giustificare l'opportunità politica di confermare l'embargo della vendita alla Cina di armi, che potrebbero essere utilizzate sia a scopi diretti, sia per la commercializzazione a Paesi, ove sono ancora in essere violente persecuzioni tribali (OMISSIS).

Speciale diritti umani


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Il comunicato stampa dell'Osservatorio