Embargo
armi alla Cina in parlamento
Di seguito
le argomentazioni delle 4 mozioni presentate alla Camera sull'abolizione
dell'embargo europeo della vendita di armamenti alla Cina (in ordine di
presentazione)
«Cima,
Cento, Bulgarelli, Lion, Pecoraro Scanio, Zanella, Boato». (15 dicembre
2004)
La Camera, premesso che: (OMISSIS) centinaia di migliaia di persone continuano
ad essere arrestate in tutto il Paese in violazione dei fondamentali diritti
umani, condanne a morte ed esecuzioni hanno luogo puntualmente al termine
di processi irregolari, i maltrattamenti e le torture sono tuttora diffusi
e sistematici, la libertà di espressione e di informazione resta fortemente
limitata; la Cina è il Paese in testa alla macabra classifica, con il
maggior numero di esecuzioni capitali, superiore da solo alla somma di
quelle eseguite nel resto del mondo; (OMISSIS) all'Aja i Cinesi hanno
firmato la Convenzione Onu in materia di diritti civili, ma l'Europa continua
ad essere preoccupata perché la Cina non ha ancora adeguato la legislazione
nazionale per recepirla; (OMISSIS) è emerso in sede ufficiale che l'Italia
guarda con favore all'abolizione dell'embargo sulle esportazioni di armi
e lavora attivamente per renderla possibile; è pronto per essere discusso
in assemblea presso la Camera dei deputati, il disegno di legge Atto Camera
n. 4811, già approvato in via preliminare dalla Commissione affari esteri
e comunitari della Camera dei deputati, con il quale il Governo vuole
ratificare un accordo con la Cina «nel campo della tecnologia e degli
equipaggiamenti militari», che, tra l'altro, prevede non meglio specificate
«acquisizioni e produzioni congiunte» di equipaggiamenti, riconoscendo
gli «sforzi e successi della Cina in favore della pace e stabilità interna
e in tutta l'area orientale»;(OMISSIS).
«Cè, Bricolo,
Rizzi, Rodeghiero, Guido Giuseppe Rossi, Polledri». (16 dicembre 2004)
La Camera, premesso che: dopo la sanguinosa repressione di piazza Tien
An Men, nel 1989 i Paesi dell'Unione europea hanno deciso di interrompere
ogni forma di cooperazione militare e di commercio di armi con la Cina,
sulla base di evidenti violazioni dei diritti umani fondamentali da parte
del Governo cinese, inaccettabili per un'Europa che riconosce come propri
valori fondanti «il rispetto della dignità umana, della libertà, della
democrazia, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani»;
(omissis) alla crescita economica non si è accompagnato nessun significativo
passo avanti sul piano dei diritti umani. Ad oggi, per Amnesty international,
«la situazione dei diritti umani in Cina non è migliore che nel 1989».
Secondo i dati diffusi dall'organizzazione, nel territorio cinese vengono
eseguite 10 mila condanne a morte ogni anno, una pratica «endemica» della
tortura, una durissima repressione dei dissidenti politici e delle minoranze
religiose; la delegazione governativa italiana, in visita a Pechino dal
5 al 9 dicembre 2004, ha garantito appoggio a Pechino in sede europea
a favore della revoca dell'embargo, esprimendo una posizione che non era
stata discussa né tantomeno avallata dal Parlamento italiano.(omissis)
«Biondi,
Grillini, Nan, Boato». (9 marzo 2005)
La Camera, premesso che: (OMISSIS) la tutela dei diritti umani in Cina
è peggiorata nella seconda metà del 2004, dopo che il Governo di Pechino
ha lanciato una dura offensiva contro gli attivisti religiosi e politici:
risulta, infatti, che il Governo arresti chiunque esprime protesta; il
Governo cinese, ufficialmente agnostico, scoraggia qualsiasi pratica di
carattere spirituale, al punto che in Cina è praticata una dura repressione
delle minoranze religiose, dai tibetani agli uighuri e ai mongoli, ed
anche del movimento Falun gong; le manifestazioni del Falun gong vengono
considerate le più importanti e partecipate dopo quella degli studenti
del 1989. Questo preoccupa la leadership cinese, che non aveva previsto
che un numero così rilevante di persone potesse riunirsi in così poco
tempo nel cuore della capitale. A partire da quel momento il Falun gong
fu dichiarato ufficialmente illegale in Cina, facendo partire una massiccia
campagna governativa, volta alla repressione; da allora, sono state molte
le persone uccise sotto tortura e moltissime le persone arrestate e condannate
a pene detentive; poi ancora, molte quelle costrette nei campi di lavoro
e negli ospedali psichiatrici; inoltre, i libri del Falun gong sono bloccati
in Cina, sebbene nessun adepto abbia usato metodi violenti di lotta; la
Corte suprema e la procura generale cinesi hanno emesso sentenze interpretative
dei reati di omicidio e di sovversione che consentirebbero l'uso anche
della pena di morte nei confronti dei seguaci del Falun gong; la Cina,
purtroppo, continua a praticare in misura massiccia la pena di morte,
con migliaia di esecuzioni che contrastano con la coscienza giuridica
più sentita (OMISSIS).
«Landi
di Chiavenna, Delmastro Delle Vedove, Meroi, Migliori, Ronchi, Garnero
Santanché, Gianni Mancuso, Airaghi, Carrara, Coronella, Buontempo». (15
marzo 2005).
La Camera, premesso che: (OMISSIS) la prospettata revoca del menzionato
embargo continua a suscitare una vivissima contrarietà in molti Paesi
asiatici, in primo luogo Giappone e Taiwan, e negli Stati Uniti, dove
il Congresso ha approvato apposite risoluzioni, l'ultima delle quali il
1o febbraio 2005; (OMISSIS) a fronte dell'incoraggiante segnale di distensione
rappresentato dai collegamenti aerei diretti, stabiliti in occasione del
recente capodanno cinese, tra Pechino, Shangai e Canton con Taipei e Kaoshiung,
sono seicento i missili installati sulla costa cinese e puntati contro
Taiwan, mentre l'Assemblea del popolo a Pechino ha approvato il 14 marzo
2005 la legge cosiddetta «antiseparazione», che costituisce una base «legale»
per l'intervento militare cinese a Taiwan; questi elementi rappresentano
un allarmante scenario per la stabilità e la pace nell'area dell'Asia-Pacifico,
di cruciale importanza per l'economia mondiale, tanto da giustificare
l'opportunità politica di confermare l'embargo della vendita alla Cina
di armi, che potrebbero essere utilizzate sia a scopi diretti, sia per
la commercializzazione a Paesi, ove sono ancora in essere violente persecuzioni
tribali (OMISSIS).
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diritti umani
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