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NEW del 27 ottobre
2005
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Immigrati
: Caritas
, globalizzazione , Calderoli , invasione Per il ministro leghista Roberto Calderoli sono la spia di un'invasione e richiedono "tolleranza zero" i numeri degli immigrati in Italia emersi dal dossier statistico presentato a Roma ed in altre citta' italiane oggi dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes. Ma il ministro parte proprio all'attacco della Caritas che, dice, "non ha mai ignorato il business immigrati". Il rapporto evidenzia che oggi gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia (9 su 10 per lavoro o per ricongiungimento familiare) sono stimabili in 2 milioni e 800 mila, piu' o meno lo stesso numero di Spagna e Gran Bretagna, ma siamo lo Stato membro UE caratterizzato da ritmi d’aumento piu' consistenti. Secondo il dossier, "il futuro dell’Italia sarà simile a quello attuale del Canada, dove un sesto della popolazione è nata all’estero". I ricongiungimenti familiari vedono in testa il Marocco e l’Albania, seguiti da Romania e Cina. Le citta' preferite Roma, Milano, Torino e Brescia. Ma Calderoli tuona che questi numeri "dimostrano che ci troviamo di fronte ad una vera e propria invasione e l'incremento previsto da questi studi per il futuro preannuncia una progressiva sostituzione dei nostri popoli con i loro", che vogliono "cancellare la nostra identità", e preannuncia battaglia "con qualunque strumento" da parte della Lega Nord: ".... intendo proporre al governo la linea adottata da Malta... tolleranza zero ovvero alzo zero". "E' vero come dice la Caritas che gli immigrati sono una risorsa - chiosa il ministro - ma lo sono soprattutto per la Caritas che, nel tempo, non ha mai ignorato il business immigrati". Il ministro si dice convinto che "per ogni assunzione di uno dei loro ci troviamo di fronte ad un disoccupato in più a casa nostra e che per ogni azienda aperta da uno di loro ci si trova di fronte alla chiusura di un azienda di un imprenditore nostrano". Ma non sembra che i lavoratori stranieri competano con i nostri. Gli impieghi piu' accreditati, a parte una fetta di lavoro nero, sono infatti per i regolari le collaborazioni domestiche, l'agricoltura, la bassa manovalanza, con compensi che peraltro - sottolinea il dossier - restano sempre in una fascia molto bassa. Inoltre in alcuni casi gli stranieri sono proprio necessari, dice il dossier: "Tipico è il caso degli infermieri: ne servono 40.000 in aggiunta ai 326.000 già in attività. In Italia i neolaureati in scienze infermieristiche sono 9.000 l’anno, mentre il ricambio fisiologico è di 14.000 unità. Tra gli stranieri 8.000 hanno già ottenuto l’equipollenza, altri 20.000 operano negli ospizi e nelle case di cura.... Senza di loro le conseguenze negative nel settore dell’assistenza sarebbero drammatiche". Forse i ministro piu' che i dati non avra' gradito tali considerazioni e altri commenti. Dice infatti il dossier: "In Italia l’arrivo via mare è quello che maggiormente colpisce l’opinione pubblica, sebbene incida solo per il 10% sul totale.... Il mare non è solo una via di passaggio ma fa da sfondo a molte tragedie. Secondo fonti spagnole nel 2004 circa 500 persone sono morte nel tentativo di raggiungere le coste di quel paese; per l’Italia non si dispone di questa statistica, presumibilmente molto più alta". E ancora: "Un freno alla tempestività dell’esecuzione delle misure di allontanamento può essere stato determinato dalla modifica legislativa, resa necessaria dall’intervento con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi gli allontanamenti dall’Italia effettuati prima della loro convalida giudiziaria". "Un aspetto pesante nella vita dei cittadini stranieri è il rinnovo a cadenze ravvicinate del permesso di soggiorno e ciò sta mettendo a dura prova la capacità delle amministrazioni pubbliche e la pazienza dei diretti interessati". I quali - anche se si adattano a lavori che i nostri spesso non vogliono nemmeno fare - sono tutt'altro che vu'cumpra': "tra i residenti stranieri i laureati sono il 12,1% mentre tra gli italiani sono solo il 7,5%; i diplomati il 27,8% contro il 25,9% e quelli con la licenza media il 32,9% contro il 30,1%. Tra le sole donne immigrate, poi, il livello di istruzione è persino più alto". Speciale immigrazione e razzismo ___________ NB:
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