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NEW del 21 ottobre
2005
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Libano
: rapporto ONU , Siria coinvolta in assassinio Hariri Vi sarebbero prove del coinvolgimento della Siria nell'assassinio di Rafik Hariri, secondo il rapporto dell'ONU sulla vicenda. Il capo dell'inchiesta indipendente delle Nazioni Unite sul caso, Detlev Mehlis, ha presentato ieri il suo rapporto al segretario generale Kofi Annan, che lo ha trasmesso al Consiglio di sicurezza e al Libano. Nel rapporto si legge che l'indagine della missione e' stata ostacolata dal ministro degli esteri siriano Faruk al-Chareh, e la Siria e' stata riconosciuta responsabilie delle tensioni politiche che precedettero l'omicidio. L'assassinio di Hariri nel febbraio scorso in un attacco dinamitardo a Beirut, comporto' la morte di altre 20 persone e condusse al ritiro delle truppe siriane, di staza nel Paese da decenni. La commissione Mehlis ha effettuato indagini intense sia in Libano che in Siria e nell'ultimo mese ha accusato i direttori delle agenzie libanesi di sicurezza e di intelligence di coinvolgimento nell'attentato. Il capo della Commissione ha ora dichiarato a New York che "Vi sono prove convergenti che mostrano l'implicazione libanese e siriana in questo atto terroristico". Il magistrato tedesco ha sottolineato che l'assassinio non si sarebbe potuto commettere se non con l'accordo di responsabili siriani di alto livello. Egli ha aggiunto che "e' un fatto ben noto che i servizi segreti militari siriani sono stati una presenza invasiva in Libano, almeno fino al ritiro delle forze siriane a seguito della risoluzione 1559. Gli ex alti responsabili della sicurezza in Libano erano stati designati da essi". Il magistrato ha aggiunto che "ogni volta che il crimine non e' opera di individui ma piuttosto di un gruppo dai mezzi avanzati, e' fortemente possibile che la frode, la corruzione e il riciclaggio di denaro costituiscano per alcune persone un motivo per partecipare all'operazione". Mehlis ha parlato di "infiltrazione delle istituzioni e della societa' libanese da parte dei servizi segreti siriani e libanesi operanti in tandem", il che rende difficile, a suo parere, che a un attentato di quella portata fossero estranei gli uni o gli altri". Il rapporto conclude che la Siria deve chiarire molti punti oscuri della vicenda. Kofi Annan ha espresso la sua intenzione di chiedere al Consiglio di Sicurezza l'estensione del mandato della commissione Mehlis fino al 15 dicembre, come ha chiesto il governo libanese. Il Consiglio ne discutera' pubblicamente martedi'. Intanto in Libano alcuni parlamentari antisiriani hanno chiesto le dimissioni del presidente Emile Lahoud, il cui nome compare nel rapporto ONU in relazione ad una telefonata al suo telefono da parte di un sospetto autore dell'attentato pochi minuti prima della deflagrazione. I parlamentari hanno chiesto che i sospetti siano giudicati davanti ad un tribunale speciale internazionale. ___________ NB:
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