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NEW del 09 ottobre
2005
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Consiglio
di Stato : laurearsi in due anni e' possibile E' possibile laurearsi in due anni. Lo ha sancito il Consiglio di Stato dando ragione al Tar di Lecce nella vicenda di Alessandro Gravili, che si e' rivolto al tribunale aministrativo per poter accedere all'esame di laurea avendo superato tutti gli esami previsti dal piano di studio (pari a 180 crediti) in due anni piuttosto che in tre. Secondo l'Università, che in un primo tempo non aveva formalizzato il suo diniego all'ammissione all'esame, la durata del corso di laurea doveva essere di tre anni e non di soli due. Insomma, commenta Gravili "essere bravi è consentito, ma senza esagerare". Alessandro si e' allora rivolto al Tribunale amministrativo di Lecce, che gli ha dato ragione, stabilendo con ordinanza del 25 maggio 2005 n. 491 che laurearsi in due anni è possibile, se si superano tutti gli esami previsti e acquisendo 180 crediti. L'Università di Lecce, non soddisfatta, ha impugnato l'ordinanza del Tar davanti alla VI Sezione del Consiglio di Stato. "In realtà - commenta Gravili - il ricorso dell'Università lascia sconcertati, perché l'unico argomento nuovo che riesce a rappresentare davanti al Consiglio di Stato, è quello secondo cui il conseguimento anticipato della laurea arrechi un grave danno economico per l'ente, dovendo rinunciare ad un anno di tasse non riscosse". Egli riporta gli argomenti utilizzati nel ricorso: «Avallare la carriera dello studente Gravili significherebbe contraddire la regolamentazione datasi dall’Università con la previsione della durata triennale dei corsi di primo livello anche sotto il profilo "contabile", ove si consideri che ad una articolazione dei corsi di studio in termini di "triennio" è strettamente collegata la programmazione "triennale" delle tasse dovute dagli studenti in relazione all’iscrizione ai singoli anni di corso e le previsioni in ordine alle entrate contabili cui sono correlate le attività programmate su base triennale. Anche in questo caso, permettere il completamento del corso di studio nel vantato biennio - a fronte di una specifica regolamentazione di durata triennale - porterebbe ad un notevole sbilanciamento rispetto alle previsioni in termini di contributi richiesti agli studenti e di introiti per l’Università». Secondo Gravili questa argomentazione e' "assurda ed inaccettabile" ed anche "incoerente con tutto l’ordinamento universitario, attuale e precedente, con le sue finalità". Va considerato che sia la passata che l'attuale legislazione prevedono l'esonero parziale o totale dalle tasse universitarie per gli studenti meritevoli. Il Consiglio di Stato, nell'udienza del 27 settembre 2005, ha dato ragione al Tar, condividendone le motivazione ed ha quindi respinto il ricorso dell'Università di Lecce, rappresentata dall'Avvocatura dello Stato, contro lo studente Alessandro Gravili, rappresentato dall'avvocato Vincenzo Greco. "Mi auguro che, anche altri ragazzi, grazie a questa sentenza avranno la possibilità di finire gli studi più velocemente", ha commentato Alessandro. ___________ NB:
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