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NEW del 08 ottobre
2005
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ICI
: Chiesa , Chiese , volontariato e laicita' dello Stato Con l'articolo 6 della conversione del DL 17 agosto 2005 sulle infrastrutture - che porta la firma del ministro Pietro Lunardi ed e' stato approvato due giorni fa dal Senato - la Chiesa cattolica sara' esonerata dal pagamento dell'ICI per gli immobili usati a scopo di lucro (scuole cattoliche, alberghi per i pellegrini, cliniche, mense), tutti i beni ecclesiastici che rientrano nella categoria catastale degli immobili ad uso collettivo. Gli edifici di culto cattolici erano gia' esenti dall'ICI fin dal 1992, in quanto equiparati ai beni demaniali dalla legge istitutiva dell'imposta, che prevedeva l'esenzione per gli immobili utilizzati in maniera esclusiva da enti no profit, tra i quali rientrano per definizione gli enti ecclesiastici. Tuttavia la Corte di Cassazione aveva stabilito che gli immobili a fini commerciali appartenenti agli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica non rientrassero nell'esenzione indicata dalla legge, che doveva riguardare solo gli immobili utilizzati per le attivita' di religione o di culto, quindi Chiese, seminari etc. Il Vaticano sostiene che la nuova disposizione sarebbe un riconoscimento dell'impegno sociale dell'intera rete delle attivita' ecclesiali, ma per tali indubbie benemerenze gli enti della Chiesa fruiscono gia' - sebbene non ne abbiano le altre caratteristiche, fra cui la democraticita' imposta per legge - dei benefici fiscali e delle agevolazioni sulle donazioni previste per le onlus, oltre che, appunto, dell'esenzione dell'ICI per le strutture no profit. Si crea quindi una disparita' di trattamento ulteriore fra organizzazioni di volontariato cattoliche e non, fra imprese commerciali della Chiesa romana e non e fra scuole cattoliche e non, il che confligge con il principio dell'uguaglianza davanti alla legge e con quello della laicita' dello Stato. A cio' si aggiunga che la ricaduta negativa per le casse dei comuni si tradurra' in molti casi in un aggravio economico per i cittadini (anche aconfessionali o di altre religioni o cattolici laici), destinatari degli eventuali aumenti dell'imposta comunale necessari per compensare la perdita. Lo stesso Alfredo Biondi (FI), vicepresidente della Camera dei deputati, ha commentato che "le esenzioni per motivi di carattere meramente religioso non corrispondono a criteri di oggettiva uguaglianza che dovrebbero riguardare in maniera laica tutti i titolari dello stesso diritto". Peraltro quelle introdotte dalla norma riguarderebbero solo una particolare confessione - gia' privilegiata rispetto alla distribuzione dell'8 per mille ed all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole - in danno di altre confessioni con enti altrettanto meritevoli poiche' spesso gestiscono strutture di volontariato che svolgono opere socialmente utili come quelle cattoliche. ___________ NB:
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