NEW del 02 maggio 2005

 
     

Pace : il ruolo dell'arte , della memoria , dell'educazione
di Carla Amato

parte prima

Nel senso dell'educazione alla pace nelle scuole si stanno muovendo anche tanti insegnanti, alcuni dei quali hanno concluso ieri l'altro a Rovereto (TN) il 2° incontro delle scuole di pace, tenutosi nel 60° anniversario della fondazione dell’ONU.

Il titolo dell'incontro - che ha riunito insegnanti, studenti, dirigenti scolastici, enti locali e associazioni - e' stato "La scelta della pace", e lo scopo progettare l’educazione alla pace a scuola. Si 'e parlato fra l'altro di Comunicare e informare per la pace; Educare è difficile. Insieme è meglio; Protagonisti di una scuola di pace.

Interessante a tal fine anche il progetto del prof. Pietro Palumbo, di Verona, "Il conflitto delle memorie", tappa di un percorso pluriennale che ha visto lo scorso anno il tema della memoria come riferimento fondamentale per la costruzione dell'identità personale e collettiva.

Quest'anno gli organizzatori hanno "ritenuto utile esaminare alcuni nodi del recente passato che risultano di difficile lettura storica a causa del persistere di diverse memorie collettive non superate da una comune elaborazione culturale" poiche' fatti temporalmente vicini "spesso sono vissuti ancora carichi di elementi emotivi e passionali dovuti a sofferenze personali o a tensioni politiche che possono rendere particolarmente difficile uno sguardo complessivo e, per quanto possibile, obiettivo dei fatti" col rischio di "situazioni di conflitto che non consentono una reale convivenza pacifica tra persone che abitano lo stesso territorio".

Ma, continuano i promotori dell'iniziativa, "il conflitto delle memorie non può essere superato atttraverso la rimozione dei fatti o la cancellazione culturale di una delle due parti. Una autentica cultura di pace non può prescindere da una seria operazione storica che restituisca alle diverse memorie il loro corretto peso ed il loro autentico significato all'interno di un quadro storico complessivo".

I nodi affrontati in questo ciclo di conferenze - presso il Liceo Scientifico statale "G. Fracastoro" di Verona, sono stati "la questione mediorientale", con il Prof. Elyan Sivan, regista e docente dell'Università di Tel Aviv, e "il confine italo-jugoslavo", con l'Avv. Gian Paolo Sardos-Albertini, presidente dell'Associazione Profughi Istriani. Il 4 maggio il Prof. Marco Revelli, Ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Torino, parlera' del 25 Aprile.

Ma anche l'Universita' parla di educazione alla pace. Dopo le tente iniziative in tema dell'Universita' di Torvergata Roma 3, il 17 maggio prossimo a Firenze, invece, i professori Giovanna Ceccatelli Gurrieri e Lorenzo Porta, del Corso di laurea "Operazioni di pace, gestione e mediazione dei conflitti" della Facolta' di Scienze della formazione e Scienze politiche, hanno organizzato a Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, un ncontro aperto al pubblico.

Sul tema "Costruire la pace: una scelta politica e culturale", parleranno Rabbi Michael Lerner, fondatore e direttore della rivista "Tikkun" e della Tikkun Community (Berkeley, California) - un gruppo interconfessionale molto aperto ai laici e impegnato per la pace in Medio Oriente -, l'attore Moni Ovadia, il sociologo di origine irachena Adel Jabbar e il professor Lorenzo Porta. Moderatore dell'incontro sara' Bruno Segre.

"Fare memoria" sulla guerra - dall'arte figurativa ai film ai dibattiti - ed "educare alla pace" sono due diversi momenti di un unico percorso finalizzato alla costruzione della pace e alla prevenzione dei conflitti.

Ricordare e prevenire, appunto, anche perche' la guerra e' la situazione ideale per far prosperare le piu' abiette violazioni dei diritti umani, dai forni crematori agli eccidi stile Srebrenica, dalle violenze sistematiche sulle donne alle torture sui prigionieri e alle esecuzioni sommarie, crimini contro l'umanita' che restano peraltro spesso impuniti.

Speciale pace e diritti umani


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Dialogo fra culture alla base della pace