NEW del 22 aprile 2005

 
     

Elezioni : revisione collegi cambia esito del voto
di Giulia Alliani

Con un comunicato stampa del 19 aprile, il Ministero dell'Interno ha reso noto che "e' stato predisposto uno schema di decreto legge che garantirebbe, anche in caso di scioglimento anticipato delle camere, il regolare svolgimento delle votazioni (pur non essendo ancora terminata la procedura di revisione dei collegi elettorali nazionali) e la contestuale attuazione della legge Tremaglia sul voto degli Italiani residenti all'estero".

Sempre secondo il comunicato "il varo di un simile decreto, che tocca una materia delicatissima come quella elettorale, presuppone l'adesione di tutti i gruppi parlamentari". A tale proposito e' interessante leggere cio' che dice la nostra Costituzione sulle circoscrizioni elettorali. L'argomento e' affrontato negli articoli 56 per la Camera e 57 per il Senato.

Per la Camera "la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall'ultimo censimento generale della popolazione, per seicentodiciotto e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

Per il Senato "la ripartizione dei seggi fra le Regioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma (i.e.: Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sette; il Molise ne ha due, la Valle d'Aosta uno.), si effettua in proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

Giustamente il ministero parla di "materia delicatissima". Lo e', infatti, soprattutto da quando siamo passati al sistema elettorale uninominale, perche' la ridefinizione dei confini dei collegi puo' dar luogo a significativi cambiamenti nei risultati di voto.

Nei Paesi dove si vota da molto tempo con il sistema uninominale sono stati anche coniati dei termini particolari per alludere al lavoro di rinnovo dei confini dei collegi. Per esempio "gerrymandering" e' un termine che si riferisce alla manipolazione dei confini di una circoscrizione elettorale allo scopo di favorire i detentori di una carica o un partito politico, in particolar modo quando i candidati siano solo due.

La parola si usa sia come verbo, per significare la commissione dell'abuso, che come sostantivo per descrivere il risultato dell'operazione di revisione. Si tratta di un vocabolo costruito sul nome di Elbridge Gerry, antico governatore del Massachusetts. Nel 1812 vennero appunto ridefinite le circoscrizioni elettorali per favorire i candidati del partito Repubblicano di Jefferson.

Due giornalisti stavano guardando la mappa con i nuovi distretti, quando uno dei due si accorse che il perimetro di un distretto aveva assunto un aspetto simile a quello di una "salamander" (salamandra). L'altro gli rispose che pareva piuttosto una "Gerry-mander", e cosi' nacque la nuova parola. Una forma di gerrymandering si verifica tutte le volte in cui si modificano i confini di un collegio allo scopo di eliminare un'area con un'alta concentrazione di persone che votano in modo simile, per esempio per un certo partito politico.

Un caso piu' complesso e' quello in cui un'area con un'alta concentrazione di elettori simili viene spezzettata in tanti distretti, facendo si' che il partito interessato abbia una piccola maggioranza in ciascun collegio, piuttosto che un'ampia maggioranza in un collegio solo. In un modo simile, ma contrario, si possono tracciare i confini in modo che gli oppositori dei "manipolatori" si ritrovino concentrati nel minor numero possibile di collegi, in modo da rendere minima la loro rappresentanza e influenza.

Negli Stati Uniti il gerrymandering che si basa soltanto sulla razza degli elettori e'stato dichiarato incostituzionale dalla Corte Suprema per la prima volta nel 1993, e successivamente in altri due casi, nel 1995 e nel 1999. Anche negli Stati Uniti la revisione dei distretti avviene in occasione dell'ultimo censimento generale, che negli Usa si ripete ogni dieci anni.

L'uso di sofisticati programmi usati per tracciare le linee delle nuove circoscrizioni puo' far si' che con il clic di un mouse si possa determinare una sconfitta o una vittoria.

Attenzione dunque: la materia e' davvero delicatissima.

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