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NOTIZIARIO del 12
aprile 2005
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Giustizia
: Camera approva mandato d'arresto europeo La Camera dei deputati ha approvato oggi in via definitiva la legge che introduce anche in Italia il mandato d'arresto europeo. Il testo entrera' in vigore il primo gennaio 2004. Il provvedimento e' passato con 191 voti a favore, 13 contrari e 185 astenuti. Il centrosinistra si e' astenuto 'per senso di responsabilita''. L'on. Sinisi, del centrosinistra, ha spiegato tale decisione: "costruire lo spazio di sicurezza in Europa significa costruire uno spazio di libertà, in quanto garantire giustizia all'interno dello spazio unico dei cittadini europei significa garantire a tutti maggiori libertà. ....Mentre la decisione quadro favorisce tale percorso, la proposta di legge al nostro esame lo ostacola". Anzi, secondo alcuni deputati dell'opposizione, "in alcuni passaggi addirittura lo contraddice, esorbitando persino le sue funzioni, introducendo alcune clausole assolutamente inappropriate ed altre addirittura in aperto contrasto con le indicazioni della decisione quadro" per cui "Si consuma un paradosso: per effetto di questa legge all'interno dell'Unione europea sarà più difficile collaborare fra le autorità giudiziarie, mentre sarà più facile collaborare fra quegli Stati che hanno aderito alla Convenzione europea, ma restano fuori dall'Unione europea". L'adozione del provvedimento ha infatti visto contrari i rappresentanti della Lega Nord, in particolare il guardasigilli Roberto Castelli, il che ha ritardato l'iter, mentre per il suo ruolo di membro della Commissione europea con portafoglio alla Giustizia Franco Frattini si era impegnato con i partner europei ad un rapido esame parlamentare del provvedimento. L'adozione del mandato d'arresto europeo era stata decisa dal Consiglio UE prima ancora dell'allargamento, per rafforzare la cooperazione giudiziaria nella lotta contro la criminalita' internazionale. Il mandato d'arresto internazionale sostituira' le procedure di estradizione permettendo all'autorita' giudiziaria di prendere contatti direttamente fra loro senza passare per i ministeri. Riguardera' 32 reati come il terrorismo, il traffico di droga, l'omicidio volontario, la corruzione, la frode o il lavaggio di denaro sporco. In Paesi come la Spagna e' stato gia' applicato varie volte. In Italia il progetto di legge era stato presentato da esponenti del centrosinistra, ma gli emendamenti delle forze di governo avevano determinato uno stravolgimento dello spirito del progetto tale da portare i firmatari a ritirare le firme. La Lega, ed in particolare il ministro della Giustizia, avanzavano timori in ordine alla liberta' di pensiero ed alle differenti procedure penali dei vari Paesi coinvolti. A giudizio dell'opposizione, sempre nelle parole di Sinisi, si evidenzia da parte del governo "una sfiducia nei confronti dell'Europa, vista da taluni come 'Forcolandia', vista non come uno spazio di democrazia, ma come un'Europa dei burocrati".
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