NOTIZIARIO del 31 marzo 2005

 
     

Azerbaijan : OSCE critica decisione Corte Suprema
di Mauro Giannini

L'ufficio dell'OSCE a Baku ha commentato con preoccupazione la decisione della Corte Suprema dell'Azerbaijan riguardante sette leader dell'opposizione condannati per il loro ruolo di 'agitatori' a causa delle proteste durante le elezioni presidenziali dell'ottobre 2003 e giudicati in appello nel novembre 2004.

Secondo l'OSCE, il regolamento della Corte mostra di ignorare il rapporto di monitoraggio dell'Organizzazione per la sicurezza europea una cui copia era stata personalmente consegnata al presidente della stessa corte. Nel rapporto vengono evidenziati diversi passaggi abbreviati usati dalla Corte per i crimini gravi nella conduzione del processo e nella valutazione delle prove.

In molti casi i procedimenti non rispettano gli standard OSCE ne' gli altri standard internazionali e addirittura le leggi nazionali. L'organizzazione internazionale raccomandava, in quei casi in cui non vi sia stato un giuto processo, di annullare il procedimento, commutare la pena o rilasciare gli accusati.

A giudizio dell'OSCE - che saluta positivamente il decreto presidenziale di liberazione di alcuni detenuti che si trovavano in queste condizioni - il mantenimento delle accuse a persone condannate in base a processi affrettati e poco ortodossi potrebbe impedire il rasserenarsi del clima locale in vista delle elezioni parlamentari di fine anno.

Il 30 dicembre 2004, infatti, il nuovo presidente Ilham Aliyev ha decretato la grazia per 160 prigionieri, di cui 65 prigionieri politici, che sono stati, e una riduzione di pena per altri 5 prigionieri. Per alcuni dei prigionieri politici il Consiglio d’Europa aveva fatto pressioni su Baku chiedendone il rilascio o un nuovo processo, subordinando a tale gesto l’ingresso del Paese nell'organizzazione.

La situazione dei diritti umani in Azerbaijan preoccupa molti esperti di diritti umani. Da dopo le elezioni, la stampa nazionale dell'Azerbaijan e' fortemente condizionata, ed e' stato recentemente ucciso l'autorevole giornalista dell'opposizione Helmar Huseinov. Quanto ai detenuti per motivi politici (leader, ma anche attivisti o normali cittadini, a piu' riprese arrestati e in parte poi rilasciati), secondo Amnesty International per alcuni di essi sarebbe stata usata anche la tortura per estorcere confessioni di autoaccusa o di accusa di leader politici sgraditi.

L'ufficio elettorale dell'OSCE, ODHIR, aveva dichiarato le elezioni presidenziali, in cui il figlio e' succeduto al padre, non democratiche, ma la Russia - essa stessa colpita da critiche dell'organizzazione, come i governi suoi satelliti - ha attaccato i programmi di monitoraggio elettorale dell’OSCE, di cui fa parte, decidendo di bloccare l'adozione del bilancio 2005, con rischio per il sostentamento dell'organizzazione.

Speciale diritti umani


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