NOTIZIARIO del 18 marzo 2005

 
     

USA : verdetto WoldCom , Ebbers non poteva non sapere
di Giulia Alliani

Il verdetto WorldCom indebolisce la strategia difensiva che si basa sull'ignoranza dei fatti Qualche giorno fa, in un tribunale di New York, l'ex CEO della WorldCom, Bernard Ebbers, e' stato riconosciuto colpevole dei reati di cui era accusato, e cioe' di frode nello scandalo contabile da 11 miliardi di dollari che ha coinvolto la sua società, di associazione a delinquere, e di falso in documenti indirizzati alle autorità di vigilanza.

Ebbers era imputato in un processo in cui l'accusa non disponeva di documenti sufficienti a dimostrare inoppugnabilmente il fatto che fosse implicato nella frode multimiliardaria. La difesa di Ebbers non negava l'esistenza della frode, ma sosteneva che era stata architettata a sua insaputa.

Un dirigente finanziario della societa', Scott D. Sullivan, che ha invece ammesso la propria colpevolezza, aveva testimoniato contro di lui. L'avvocato di Ebbers aveva sostenuto che le accuse di Sullivan erano false e volte unicamente a ridurre il peso delle proprie responsabilita'. La situazione, che configurava il tipico caso "lui ha detto che lui ha detto", esigeva quindi che Ebbers si presentasse per il controinterrogatorio.

Ebbers si e' presentato e si e' ritrovato a dover spiegare come mai non si fosse accorto di un enorme ammanco di 800 milioni di dollari in un'area strategica, proprio nello stesso periodo in cui si dedicava a tagliare il servizio di caffe' aziendale per risparmiare 4 milioni di dollari. Il risultato e' stato tale per cui i giurati non hanno creduto ne' a Ebbers ne' a Sullivan. Si sono invece basati su alcune testimonianze che hanno ritenuto piu' attendibili, su qualche documento, e, grazie ad una deduzione logica, sono giunti ad un verdetto di colpevolezza.

Il verdetto potrebbe influire sulla strategia difensiva di altri celebri imputati in altri processi, come quello per il caso Enron. "E un giorno molto triste per Bernie Ebbers" ha detto Anthony M. Sabino, professore di legge alla St. John's University "ma e' una buona giornata per Wall Street e per gli investitori. L'amministratore delegato e' il comandante della nave. Non puo' presentarsi davanti ad una giuria e dire: 'La responsabilita' non e' mia'".

In Italia, invece, se in un caso simile dicessimo "non poteva non sapere"...tuoni e fulmini! Da noi infatti il giudice non emette un verdetto, ma una sentenza che va obbligatoriamente motivata, secondo criteri che non ammettono "deduzioni logiche" come quelle del processo WorldCom.

Se nelle sentenze valessero ancora le linee guida prestabilite, che la Corte Suprema degli S.U. ha di recente dichiarato incostituzionali, Ebbers verrebbe condannato a non meno di 25 anni di carcere, passibili di aumento se il giudice dovesse ritenere che nel corso della sua deposizione ha dichiarato il falso. Avrebbe pero' diritto anche a degli sconti di pena, tenendo conto della malattia di cuore di cui soffre e dei 100 milioni di dollari che ha offerto in beneficenza.

La situazione attuale, dopo la decisione della Corte Suprema, non permette tuttavia di fare previsioni: la Corte irroghera' la pena che riterra' appropriata, che puo' variare da 0 a 85 anni di carcere.

La sentenza e' prevista per il prossimo 13 giugno.

Speciale Mani Pulite


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