NOTIZIARIO del 09 marzo 2005

 
     

Russia Cecenia : Maskhadov ucciso su ordine di Putin ?
di Rico Guillermo

La stampa russa e' convinta che l'eliminazione di Aslan Maskhadov sia stata decisa "al piu' alto livello" del Cremlino. Il leader separatista rappresentava l'area moderata degli indipendentisti ceceni, e questo omicidio rischia - anche secondo opinionisti russi - di radicalizzare il conflitto.

Diversi analisti politici ed esperti di sicurezza ritengono che ora il testimone passera' a Shamil Basayev, leader degli estremisti, progettista di attacchi terroristici ed autore confesso del massacro alla scuola di Beslan. Maskhadov aveva "risolutamente rotto" con Shamil Basayev dopo Beslan ed aveva dichiarato una tregua, proponendo un tavolo di negoziati.

Il quotidiano liberale "Izvestia" ritiene sempre piu' fragile l'argomento del Cremlino, secondo il quale non era possibile discutere con Maskhadov perche' egli non rappresentava piu' nessuno in Cecenia, tanto piu' che la tregua decretata a febbraio era stata sostanzialmente rispettata. "Adesso", commenta il giornale, "non c'e' davvero piu' nessuno con cui parlare".

Mosca lamentava che Maskhadov fosse considerato dall'Occidente come "il leader di un Sinn Féin ceceno", scrive ancora il quotidiano moscovita alludendo all'IRA.

Di recente Mosca aveva sollevato presso l'OSCE; di cui la Russia fa parte, proprio una questione di rispetto dei diritti umani in Irlanda del nord da parte della Gran Bretagna, lamentando che l'attenzione dell'Occidente e' troppo focalizzata su quanto avviene nel Caucaso russo e che invece era Londra a violare i diritti nella questione irlandese. La richiesta era stata bocciata.

Aslan Maskhadov - l'unico capo ceceno ad aver vinto una elezione riconosciuta a livello internazionale - era nato nel 1951 in Asia centrale durante l'esilio della sua famiglia, che, come molti Ceceni, era stata deportata a seguito di una decisione di Stalin nel 1944.

Ufficiale di artiglieria dell'Armata rossa, Maskhadov divenne capo delle forze ribelli cecene durante la prima guerra di indipendenza della Cecenia fra il 1994 e il 1996, respingendo i Russi, numericamente superiori. Nel gennaio 1997 Maskhadov fu eletto e riconosciuto a livello internazionale come presidente della Cecenia.

Nel suo ruolo egli non riusci' ad opporsi ai "signori della guerra", soprattutto Basayev, che trascino' la repubblica caucasica in una serie di atti terroristici, rapimenti e scontri a fuoco. Nell'estate 1999, le forze conodtte da Basayev invasero il vicino Dagestan, una repubblica russa, provocando una violenta risposta da parte di Mosca. La lotta con il governo di Vladimir Putin e' continuata anche in seguito.

Aslan Maskhadov, presidente indipendentista della Repubblica ribelle di Cecenia, e' stato ucciso ieri durante un'operazione speciale a Tolstoi-Yurt, un piccolo villaggio a dieci chilometri da Grozny, la capitale cecena. La televisione russa ha mostrato il suo corpo senza vita.

Isvestia sottolinea pero' che "l'arresto o l'eliminazione di Maskhadov non e' mai stato un obiettivo impossibile sotto il profilo della tattica miltare: la piccola Cecenia e' piena di informatori".

Speciale terrorismo con lo speciale Beslan


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