NOTIZIARIO del 17 gennaio 2005

 
     

UE : Italia davanti alla corte di Giustizia per norme fisco e appalti
di red

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia Europea per il mancato rispetto del diritto comunitario nel settore degli appalti pubblici e delle norme fiscali. La decisione e' stata presa venerdi' scorso.

La Commissione europea ha deciso di adire la Corte di giustizia contro la Repubblica italiana per omessa comunicazione delle misure di recepimento nella nostra legislazione della direttiva comunitaria che estende le disposizioni riguardanti la reciproca assistenza fra le autorita' competenti degli Stati membri alle imposte sui premi assicurativi. A giudizio della Commissione, la mancata comunicazione significa che il nostro Paese non ha adottato le disposizioni comunitarie, quindi e' inadempiente.

Inoltre diversi avvisi sono stati inviati al nostro Paese per irregolarita' sull'aggiudicazione di rilevanti appalti pubblici. In questo campo siamo in compagnia di altri Paesi, cioe' Germania, Grecia, Spagna, Austria, Portogallo e Finlandia, anche se le infrazioni dell'Italia sono piu' numerose.

La Commissione intende infatti deferire alla Corte l'Italia in relazione alle norme nazionali che prevedono la possibilita' di rinnovare i contratti d'appalto senza gara e all’aggiudicazione dell’appalto dei servizi di trattamento dei rifiuti in Sicilia.

All'Italia saranno invece inviati alcuni pareri motivati per concessioni ed appalti attribuiti senza ricorrere a una regolare procedura di gara. Anche i pareri motivati, se non ricevono adeguata risposta o non producono l'adeguamento della normativa, comportano il successivo deferimento alla Corte UE.

La Commissione ha deciso dunque di portare l'Italia di fronte alla Corte per violazione del diritto comunitario se, entro un termine di tre mesi, il Parlamento italiano non abroghera' le disposizioni di cui all'articolo 44 della legge 724/1994 incompatibili con le norme comunitarie, in quanto consente alle amministrazioni italiane di rinnovare appalti pubblici di forniture o di servizi a favore del precedente fornitore senza alcuna forma di gara.

E' stato constatato, ad esempio, che da anni sempre la stessa ditta di aggiudica la fornitura di elicotteri, grazie ad un decreto del ministro dell'interno dell'11 luglio 2003, che permette di acquistare gli elicotteri leggeri destinati alle forze di polizia e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco senza applicare le norme di concorrenza della direttiva 93/36/CEE sugli appalti pubblici di forniture.

La Commissione deferira' l'Italia alla Corte per violazione della direttiva 92/50/CEE sugli appalti pubblici nella scelta degli operatori incaricati di prestare il servizio di trattamento – con trasformazione in energia elettrica – dei rifiuti urbani prodotti nella regione Sicilia, che e' stata aggiudicata per una durata ventennale. L'amministrazione aggiudicatrice ha fatto invero pubblicare un bando nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, ma non vi erano le informazioni prescritte dalle direttive comunitarie per permettere ai potenziali interessati di partecipare alla gara.

La Commissione ha inoltre emesso un parere motivato nei confronti dell'Italia riguardante l'aggiudicazione diretta, senza alcuna forma di concorrenza preliminare a livello comunitario, della realizzazione e della gestione del raccordo autostradale tra Ospitaletto e l'aeroporto di Montichiari, in Lombardia, ritenendo che tale attribuzione diretta costituisca una violazione della direttiva che impone alle amministrazioni aggiudicatrici che intendono stipulare un contratto di concessione di lavori pubblici di pubblicare un avviso nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.

Un terzo parere motivato riguarda la violazione delle norme sull'aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi da parte della Regione Toscana, che negli anni 1999, 2003 e 2004, ha concluso con varie associazioni accordi riguardanti i servizi di ambulanza senza indire gare conformi al diritto comunitario.

Non e' la prima volta che l'Italia viene richiamata su questi ed altri punti che confliggono con le regole del libero mercato. Non siamo l'unico Paese nel mirino della Commissione per tali ragioni, ma lo siamo di frequente, soprattutto negli ultimi anni. E' accaduto - ad esempio - per il decreto salvacalcio.

Il rispetto dell procedure di aggiudicazione aperte e trasparenti previste dalla normativa europea e' importante perche' ha una ricaduta positiva sulla concorrenza e sulla qualita' dei servizi e permettono di contrastare la corruzione.

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