![]() ![]() |
|||
NOTIZIARIO del 28
novembre 2004
|
|||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
Ucraina
: atteso parere Corte Suprema , proteste a Kiev e Donetsk L'opposizione ucraina ha chiesto ai suoi sostenitori di prendersi oggi una giornata di riposo dalle manifestazioni di piazza, durate una settimana a Kiev e culminate con i festeggiamenti avvenuti dopo che il parlamento ha definito lo scrutinio non rispettoso della volonta' del popolo ed ha chiesto di invalidare la vittoria di Viktor Yanukovich. Tuttavia l'appuntamento - ha detto la deputata Yulia Timochenko - e' domani di fronte alla Corte Suprema, che dovra' prendere la decisione definitiva. I brogli contestati dall'opposizione sono stati confermati dagli osservatori dell'OSCE ed altri. Ieri i parlamentari ucraini hanno espresso a larga maggioranza un parere sulla necessita' di rifare il ballottaggio, che pero' non e' vincolante per la Corte Suprema che deve prendere la decisione, ma ha certo un peso significativo. A giudizio dell'opposizione, la Corte Suprema non osera' dichiarare valido il voto in conseguenza del quale il 21 novembre e' stata dichiarata la vittoria alle presidenziali del filosovietico Viktor Yanukovich sul suo avversario filo-occidentale Viktor Yushenko, dopo che l'assemblea legislativa si e' pronunciata cosi' chiaramente. Alcuni analisti ritengono invece che la presa di posizione del parlamento possa aprire un conflitto istituzionale fra poteri dello stato. Intanto il conflitto e' in atto nel Paese. A Kiev l'opposizione minaccia di bloccare gli aeroporti, le autostrade e le ferrovie se non sara' presa in considerazione l'ipotesi di rifare il ballottaggio, proprosto per il 12 dicembre 2004. Nella regione di Donetsk, invece, ieri centinaia di migliaia di sostenitori del primo ministro sarebbero scesi in piazza minacciando di proclamare l'autonomia della meta' est dell'Ucraina qualora i risultati delle elezioni presidenziali venissero invalidati. Sono gia' nati comitati di azione popolare per raccogliere le firme a favore di un referendum sull'autonomia. Le due zone dell'Ucraina sono diverse per cultura e tradizioni, nonche' per simpatie politiche: l'ovest, vicino all'Occidente non solo geograficamente, parteggia per Yushenko, l'est, affine alla vicina Russia e ricco di carbone e di porti, appoggia invece Yanukovich. E la simpatia per i due candidati e' condivisa rispettivamente da Europa e Stati Uniti da un lato e da Mosca dall'altro. L'alto commissario per la politica estera dell'UE, Javier Solana, che sta prendendo parte agli sforzi di mediazione a Kiev (nei quali e' particolarmente impegnata la Polonia) , ha descritto il voto di domenica scorsa come "fraudolento" , aggiungendo che le relazioni con l'Ucraina dipendono da una soluzione democratica. Il ministro degli esteri dell'Olanda, presidente di turno dell'Unione, Ben Bot, ha detto che una "via d'uscita ideale" sarebbe andare a nuove elezioni prima della fine dell'anno. A queste dichiarazioni hanno fatto eco le prese di posizione del presidente di turno dell'Unione Jan Balkenende, di Ottawa, Londra e Washington. Nel frattempo i media russi hanno riportato una dichiarazione del portavoce del ministro degli esteri Alexander Yakovenko secondo cui Mosca non si opporrebbe ad un riconteggio, ma contrasterebbe una nuova tornata elettorale. Ha pero' aggiunto che la Russia preferisce non interferire negli affari interni degli altri Paesi. Anche sul fronte informazione, in Ucraina e' in atto una protesta per poter raccontare cio' che sta avvenendo nel Paese senza censure.
___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
|