NOTIZIARIO del 04 novembre 2004

 
     

Comunicare il carcere : un convegno e uno stand a Bologna
di red

Il dialogo fra chi gestisce le carceri italiane, i detenuti, le loro famiglie, le vittime dei reati, i volontari ed anche quei cittadini che gettano uno sguardo sul mondo carcerario solo in occasione di fatti eclatanti, e' l'oggetto di uno stand presente a Bologna alla tre giorni del Salone europeo della comunicazione pubblica dei servizi ai cittadini ed alle imprese.

Lo stand - interamente realizzato presso il laboratorio di falegnameria dell'istituto penitenziario di Roma Rebibbia Nuovo Complesso - offre notizie dall'Amministrazione penitenziaria italiana sui progetti realizzati nelle carceri o per i condannati in regime alternativo. L'esposizione si e' aperta ieri e chiudera' i battenti domani.

Per meglio comunicare con i soggetti interessati, l'amministrazione si e' avvalsa della consulenza scientifica dell'Università LUMSA di Roma che ha realizzato una ricerca realizzando focus group con gli operatori penitenziari e somministrando un questionario a persone detenute o sottoposte a misure alternative.

E' stata anche analizzata l'informazione giornalistica sugli eventi legati direttamente o indirettamente al carcere, e sono state realizzate 500 interviste ad un campione rappresentativo della popolazione italiana, mentre per le personalita' del mondo politico ed istituzionale si e' proceduto con interviste.

Dei risultati di tale ricerca, e delle strategie conseguenti, si parlera' oggi alle ore 16.30 nel padiglione 20 sala D, in un convegno dal titolo "La centralita' dell'Amministrazione penitenziaria nel sistema giustizia: linee di strategia della comunicazione" organizzato in collaborazione con l'Istituto Superiore di Studi Penitenziari.

Al convegno partecipano il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Giovanni Tinebra (in predicato - sembra - per la direzione nazionale antimafia) e diversi docenti universitari dello IULM di Milano e della LUMSA di Roma.

Negli Istituti di pena italiani sono attualmente detenute 56.000 persone, mentre 38.000 sono quelle ammesse alle misure alternative al carcere e seguite dai Centri di Servizio Sociale per adulti.

Speciale diritti umani


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