NOTIZIARIO del 10 maggio 2004

 
     

Attentato a Grozny , muore presidente Kadyrov
di Rico Guillermo

L'attentato di ieri alle 10.35 ora locale, a Grozny, in Cecenia, che ha provocato un'esplosione sotto la tribuna delle autorita', e' stato ripreso in diretta dalla televisione pubblica.

C'erano migliaia di persone, fra cui alcuni veterani della seconda guerra mondiale nello stadio Dinamo della capitale, ed il presidente Akhmad Kadyrov, ucciso anch'egli dall'ordigno a base di dinamite mentre assisteva alla parata per il 59° anniversario della fine del nazismo accanto al generale Valery Baranov, comandante delle truppe russe in Cecenia.

L'esplosione ha scavato un cratere nel pavimento di cemento provocando morti e feriti. Nello stadio, si e' subito scatenato il panico, mentre Kadyrov veniva trasportato in ospedale come il presidente del Consiglio di Stato ceceno Khussain Issayev ed il generale Baranov.

Il primo e' deceduto in ospedale, mentre il secondogiace nel reparto di rianimazione dell'ospedale militare nella base militare russa di Kankhala, dopo aver subito l'amputazione di una gamba. Fra i morti una bambina di otto anni e il giornalista Adlan Khasanov, collaboratore dell'agenzia Reuters, nonche' due guardie del corpo di Kadyrov.

Il numero dei morti sembra oscillare tra i 6 indicati dalle autorita' russe ed i 14 riferiti dal ministero dell'Interno ceceno. Il ministro ceceno della politica nazionale, Djabrailov, ha invece parlato di 4 morti, altre fonti di 6. Alcuni feriti sono in gravi condizioni.

Le autorita' cecene filorusse hanno accusato come autori dell'attentato i ribelli ceceni di Shamil Basaiev. Le indagini - condotte da un pool coordinato dal vice procuratore generale russo Serghei Fridinsky e dai vice ministri degli interni russi Vyacheslav Tikhomirov e Mikhail Pankov, inviati apposta da Mosca, hanno cominciato a dare i primi risultati.

Si e' appreso che gli attentatori - approfittando dei lavori di ristrutturazione dello stadio prima della parata - avevano collocato tempo fa l'ordigno a base di dinamite (forse una mina) nell'intercapedine sotto il pavimento della tribuna, prima che venisse cementata. Tra le macerie e' stato trovato un frammento di filo elettrico ricoperto di calce fresca che sarebbe servito a far detonare a distanza l'ordigno.

Sembra sia stato scoperto anche un secondo ordigno - un proiettile di artiglieria collegato a un timer - che nelle intenzioni degli attentatori sarebbe dovuto esplodere a venti minuti dal primo, provocando una strage tra i soccorritori delle vittime della prima esplosione. Il timer non avrebbe funzionato.

Le indagini hanno portato al momento al fermo di 16 persone, che in gran parte sono state poi rilasciate. Si trattava di presenti all'esplosione o di operai che avevano preso parte ai lavori di ristrutturazione del complesso sportivo. Per almeno cinque sospettati, sottoposti da ore ad interrogatorio per "accertare la portata del loro coinvolgimento nell'esplosione", e' stato confermato il fermo.

La sicurezza nello stadio Dinamo era assicurata ieri anche dalla guardia presidenziale sotto il comando di Ramzan Kadyrov, figlio del presidente ucciso, che ha confermato la scelta filorussa apparendo nel pomeriggio a Mosca a fianco di Putin. Putin dal canto suo ha promesso che i terroristi riceveranno l'inevitabile punizione.

Il presidente russo ha elogiato il defunto presidente ceceno dipingendolo come un eroe che stava portando la repubblica verso la pace: "Kadyrov ci ha lasciato il 9 maggio, nostra festa nazionale, ma se n'e' andato da vincitore. In quattro anni e' stato capace di provare che c'e' differenza tra i radicali e la gente comune".

I festeggiamenti per l'anniversario della vittoria sul nazismo a Mosca, con la parata sulla piazza rossa, concerti e manifestazioni non sono stati annullati, ma si sono svolti sotto strette misure di sicurezza.

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