NOTIZIARIO del 10 luglio 2004

 
     

Mosca : ucciso il direttore di Forbes Russia
di red

E' stato ucciso a colpi di pistola a Mosca, a soli 41 anni, il direttore russo della rivista economica statunitense "Forbes", Paul Klebnikov.

Khlebnikov, che era stato nominato in aprile a dirigere il neonato Forbes Russia, e' stato raggiunto da quattro proiettili mentre usciva venerdi' sera dalla redazione del giornale. Soccorso da alcuni colleghi, e' morto mentre veniva portato in ospedale.

Steve Forbes ricorda l'ucciso come un reporter superbo, energico e curioso di tutto, ma soprattutto coraggioso. Potrebbe essere stata questa sua caratteristica a costargli la vita, dato che Khlebnikov era conosciuto in Russia per aver scritto le biografie di molti personaggi di primo piano della politica e dell'economia, fra cui un libro critico sul magnate russo Boris Berezovsky, che vive a Londra, ed un saggio critico sulla guerra in Cecenia.

Per avere un'idea del tenore dei suoi libri basti pensare che il testo su Berezovsky, edito nel 2000, si intitola significativamente "Il padrino del Cremlino: il declino della Russia nell'eta' del capitalismo dei gangster".

Il protagonista ebbe successo dopo la caduta del Comunismo e Klebnikov - che lo presenta come uomo della guerriglia cecena e lo dipinge implicato nell'omicidio di un noto dirigente televisivo - commenta nel libro: "Questo individuo e' sbucato fuori dal nulla per diventare l'uomo piu' ricco della Russia ed uno degli uomini piu' potenti del Paese".

Certo questo ed altri libri non hanno procurato al giornalista molti amici, tanto che lo stesso Berezovski ha commentato la morte del reporter dicendo che egli sarebbe stato vittima delle sue stesse "inesattezze giornalistiche". Inoltre il giornalista potrebbe essere stato ucciso perche' stava indagando su qualcosa di rischioso.

Non si tratta comunque del primo omicidio "strano" in Russia, ne' del primo delitto a danno di giornalisti, in un Paese che comunque si contraddistingue per un'alta concentrazione dei media nelle mani del governo e per una censura molto severa, che comporta spesso la carcerazione per giornalisti "scomodi".

Otto giorni fa il corrispondente del servizio afghano della radio americana Libera Europa, Farid Omar, che aveva spesso denunciato le carenze di democrazia in Russia, e' stato aggredito a Mosca all'ingresso del suo appartamento, restando gravemente ferito. I suoi aggressori non hanno portato via oggetti o denaro, quindi sembra evidente la causa puntiva della spedizione.

E' possibile che su questi delitti, che riguardano corrispondenti di testate americane, venga fatta luce, mentre altri misfatti a danno della libera informazione in Russia sono rimasti ad oggi impuniti.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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