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NOTIZIARIO del 15
novembre 2004
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Carcere
: sit in davanti parlamento per diritti detenuti e applicazione leggi Si terra' oggi dalle 9.00 alle 15.00 un sit in davanti al parlamento. La manifestazione, definita "il carcere in piazza", e' promossa, fra gli altri, da Consulta Penitenziaria del Comune di Roma, Emergency, Forum Nazionale per la Giustizia Minorile, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, Nessuno Tocchi Caino, Ristretti Orizzonti, Gruppo Abele, Antigone, Società Italiana Psicologia Penitenziaria, Ordine Nazionale Assistenti Sociali, Ordine Psicologi Regione Lazio, Cittadinanza Attiva, Papillon Rebibbia e Comunità di Sant’Egidio. Scopo dell'iniziativa, dicono gli organizzatori, e' "manifestare il disappunto del mondo del volontariato e della società civile democratica e sottolineare l’urgenza di riconsiderare tutte le possibili soluzioni in grado di fare del carcere una realtà moderna e democratica in cui il tempo della pena possa assumere una reale funzione di risarcimento e di reinserimento autentico". Infatti, argomentano le associazioni promotrici, "le carceri italiane oggi rendono indegne le condizioni di vita delle persone detenute e degli operatori penitenziari: aumentano i suicidi e gli atti di autolesionismo dei detenuti, cresce il disagio degli operatori penitenziari. Appelli, mobilitazioni e scioperi della fame non sono serviti a convincere il Governo e il Ministro della Giustizia ad adottare interventi utili a risolvere i gravissimi problemi che vivono le persone detenute ma anche gli operatori e i lavoratori del carcere" e fanno alcune richieste e proposte. In particolare i promotori chiedono maggiori finanziamenti per il sistema carcerario italiano, penalizzato da molte riduzioni di bilancio succedutesi dal 2002 ad oggi sia per gli adulti che per i minori detenuti, propongono un indulto e "l’approvazione di riforme che consentano di risolvere i problemi del sovraffollamento attraverso la diversa trattazione penale per i tossicodipendenti, malati di Aids, malati psichiatrici e di tubercolosi, malati di cancro, di epatiti, malati terminali, etc". Inoltre i manifestanti chiedono "una definitiva e chiara applicazione" della legge sul riordino della medicina penitenziaria e di quella sulle misure alternative alla detenzione e tutela del rapporto tra detenute e figli minori", nonche' "una attenzione specifica ai minori sottoposti a procedimenti penali". Ma il sit, dicono i promotori, "vuole anche evidenziare i problemi di reinserimento sociale dei condannati, la non applicazione dei benefici previsti dalla Legge Gozzini e l’uso eccessivo della carcerazione preventiva". Le associazioni considerano "tutta la classe dirigente" colpevole di aver trascurato il problema carcere e chiedono "a tutte le forze politiche che con più ragionevolezza e meno strumentalità riconsiderino l’opportunità e la necessità di avviare un iter parlamentare per apportare le dovute soluzioni ma soprattutto che le Commissioni Giustizia di Camera e Senato si adoperino perché lo scarto tra la realtà carceraria e le leggi già varate ed esistenti sia colmato".
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