Lega
: è tortura se reiterata , polemica alla Camera
di red
Per poter parlare di tortura le violenze e le minacce gravi devono essere "reiterate". Lo prevede un emendamento presentato dalla Lega e approvato ieri dall'assemblea di palazzo Madama nonostante il parere contrario della commissione Giustizia e del Governo.
Dopo il voto e' scoppiata la polemica tra i parlamentari di maggioranza e opposizione. L'opposizione ha reagito abbandonando l'aula per protesta. Il presidente di turno dell'aula, Alfredo Biondi, ha sospeso la seduta e rinviato il testo al comitato dei nove su richiesta di Gaetano Pecorella (FI)e del responsabile giustizia della Margherita Giuseppe Fanfani.
Il Verde Paolo Cento rivolto agli esponenti della maggioranza ha esclamato: "State con i torturatori". Anna Finocchiaro, responsabile giustizia dei DS, ha gridato: "Vergognatevi, non tanto perchè avete mancato di rispetto agli accordi politici presi non solo tra di voi, ma anche con l'opposizione, perchè questo lo fate sempre. Ma dovreste vergognarvi perchè con il voto di oggi mancate di rispetto alle migliaia di persone che ogni giorno vengono torturate".
Il vice capogruppo di Forza Italia, Antonio Leone a Guido Rossi della Lega, hanno replicato: "Vorrei ricordare che l'aula e' sovrana ed e' stato semplicemente approvato un emendamento che definisce meglio un reato molto delicato". Le motivazioni della Lega sono da ricondursi alla volonta' di non frapporre lacciuoli all'operato delle forze dell'ordine.
Anche il presidente della commissione Giustizia Pecorella si e' detto sorpreso, dicendo che "la scelta della commissione era esattamente nel senso opposto e cioe' di un parere contrario all'emendamento della Lega. Poi c'è stata una decisione politica all'interno della CdL, che purtroppo è intervenuta secondo me tardivamente, ma di cui non abbiamo potuto non prendere atto perche' una coalizione di maggioranza deve avere, o dovrebbe avere, caratteristiche di compattezza.".
Il deputato della Margherita Antonio Boccia ha sostenuto invece che l'emendamento della Lega non si sarebbe dovuto proprio mettere ai voti per motivi tecnici, ma il suo rilievo non e' stato accolto.
Il rinvio alla Commissione Giustizia ha chiuso la polemica, almeno nell'aula parlamentare. Ma il dibattito prosegue nel Paese.
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