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NOTIZIARIO del 06
dicembre 2004
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Diritti
umani : un inganno le concessioni castriste In questi giorni la liberazione di Raúl Rivero, anziano poeta cubano detenuto insieme a molti altri oppositori al regime, e di qualche altro dissidente ha riaperto il dibattito sulla dittatura nell´isola caraibica. Il gesto di Fidel Castro, in realtà, non è che un espediente, una trovata propagandistica che non scagiona affatto i dissidenti e non alleggerisce la presa sul controllo ossessivo delle libertà civili e politiche a Cuba. Quando Castro libera dei dissidenti ne incrimina altrettanti: ultima condanna quella di due giovani esponenti del Partito Democratico Liberale Cubano, una delle tante organizzazioni illegali e perseguitate dal regime. Stupisce invece (ma neanche più di tanto) come in questi giorni il governo Spagnolo, in prima linea contro l´embargo, e diversi eurodeputati italiani, tra cui Agnoletto, Panzeri e Rizzo, abbiano rilanciato, con dichiarazioni e convegni, un loro fattivo appoggio al regime cubano trovandosi a discutere delle loro «Ragioni di una solidarietà senza condizioni con Cuba» alla Camera del Lavoro di Milano. A questo proposito Carlos Carralero, esule cubano e presidente dell´Unione per le Libertà a Cuba ha così dichiarato: «Il nostro obiettivo deve essere non tanto di far sì che il Parlamento Europeo mantenga la sua attuale posizione di dura condanna del regime, ma piuttosto quello di chiedere che vengano energicamente incrementate le pressioni sull'Avana chiudendo tutte le porte finché a Cuba non verrà intrapreso un chiaro e certo cammino verso la democrazia. Questi signori che praticano una genuflessione politica "senza condizioni" davanti all'intolleranza di un tiranno, ricordino che liberare qualche dissidente è stato soltanto un misero espediente di Castro, fuori da tutti i canoni etici della politica, un cinico e crudele compromesso».
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