NOTIZIARIO del 30 agosto 2004

 
     

Enzo Baldoni . La pace è...
da Guido Curini

Alla base di tutta la vicenda di Enzo Baldoni c'e' l'assenza di Pace. Se vi fosse stata la Pace Baldoni non sarebbe morto, quindi infine i responsabili sono coloro che questa guerra hanno voluto.

Purtroppo la questione e' delicata, e non si risolve facilmente se non si hanno saldi principi di rispetto umano. Mi trovo perfettamente d'accordo con Kant, secondo il quale occorre agire "in modo da trattare l’uomo, in te come negli altri, sempre anche come fine, non mai solo come mezzo". Purtroppo lo stesso Kant aggiunge, ahime', che "ad essa non e' possibile fornire una cura assoluta e immediata".

Per restare in campo filosofico, infatti, molti soggetti politici sono convinti (o per lo meno cosi' agiscono) che "Polemos ( la guerra ), e' padre di tutte le cose, di tutte re, e gli uni rivela dei e gli altri uomini, gli uni fa schiavi e gli altri liberi", un concetto poi ripreso da Nietzsche: "voler sopraffare, un formare un modellare e rimodellare, finche' il vinto sia passato interamente sotto il potere dell'aggressore accrescendolo".

Platone riteneva addirittura che tutta l'organizzazione dello Stato e la vita pubblca e privata dovessero essere in funzione di una possibile guerra, e diceva che "quella che la maggior parte degli uomini chiamano pace non e' nient'altro che un nome, ma nella realta' delle cose - per forza di natura - c'e' sempre una guerra, se pur non dichiarata, di tutti gli Stati contro tutti".

Persino S. Agostino, pur ritenendo che "la pace è un bene raggiungibile in terra e gli uomini retti possono servirsene come di uno strumento che permette una vita terrena migliore", diceva che che la guerra e' un male, "ma non e' affatto da porsi tra i mali peggiori".

Ma io sto con Kant: "la guerra e' il male peggiore che affligge la societa' umana ed e' fonte di ogni male e di ogni corruzione morale" ed invio un omaggio sentito a Enzo Baldoni ed a tutti gli operatori di Pace.


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