NOTIZIARIO del 29 agosto 2004

 
     

Enzo Baldoni : problemi di informazione
da Aldo De Giovanni

Sono rimasto attonito quando ho appreso dell'epilogo della vicenda di Enzo Baldoni, perciò comprendo lo strazio della sua famiglia, a cui mi permetto di offrire anche il mio piccolo contributo di rispetto e di cordoglio. Sono sicuro che con i loro valori riusciranno a trovare in sè stessi la forza di reagire.

Ho appreso dai ricordi dei suoi amici e conoscenti che Enzo Baldoni era una persona allegra e mi dispiace non averlo conosciuto, anche perchè credo che avesse molte cose da raccontare e da insegnare a chi sta dall'altra parte del giornale o della televisione.

E proprio di giornali e televisioni vorrei parlare, dal momento che i giorni del rapimento di Enzo Baldoni sono stati accompagnati da una ridda di versioni discordanti, in un modo che a me sembra vergognoso, soprattutto di fronte a vicende riguardanti un collega.

Ma è questa l'informazione che ci propinano quotidianamente? E' questa la verifica delle notizie che viene fatta? Comprendo nella confusione delle prime ore, ma, successivamente, i giornalisti che hanno sbagliato dando per buone troppo frettolosamente alcune illazioni e ricostruzioni inattendibili dovrebbero chiedere scusa e tornare a studiare almeno il codice deontologico.

Pazienza per i giornali e telegiornali filogovernativi, che dovevano conformarsi alla versione ufficiale, ma anche altre testate non si sono prese il disturbo di verificare. Oggi molti si trincerano dietro le critiche al governo ed alle accuse a destra e a sinistra, ma dovrebbero rileggere i propri articoli di 'cronaca' e fare autocritica.

Un capitolo a parte lo riservo ai giornalisti che Enzo Baldoni lo hanno offeso e vilipeso quando già era nelle mani dei rapitori e persino dopo, con appellativi poco rispettosi ed etichette riduttive per i suoi viaggi pericolosi da giornalista freelance. Per questi 'signori' rileggere il codice deontologico non basterebbe, ma mi chiedo come facciano a guardarsi allo specchio la mattina.

Se si può cadere così in basso per un ostaggio italiano che non appartiene alla stessa squadra politica, allora le torture di Abu Ghraib motivate dalla volontà di estorcere informazioni ai poveri iracheni potrebbero essere comprensibili, come potrebbero esserlo mille altre nefandezze ai danni di persone di un altro partito o di un'altra razza o nazionalità!

Sarà che io sono un pò all'antica, ma credo che soprattutto chi milita dalla parte che si appella sovente allo spirito di Patria dovrebbe avere ben altro comportamento riguardo ad un concittadino rapito e poi ucciso in terra straniera, e chi dirige un giornale o comunque fa opinione, ben altro rispetto della sensibilità dei lettori e della propria professione.

Non chiedo risposte, ma ringrazio per aver letto e ospitato questi miei pensieri sulla triste vicenda di Enzo Baldoni, se la mia lettera sarà pubblicata.


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