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NOTIZIARIO del 03
luglio 2004
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La
civiltà di un Paese si misura anche dalle sue carceri Kaled ha 32 anni, venerdì 11 giugno, mentre gli altri compagni di cella usufruivano dell'ora d'aria, si è impiccato nel carcere di Sollicciano. Qualche giorno prima un altro ragazzo aveva assunto una dose massiccia di psicofarmaci. In tutto ci sono state tre morti in poco più di una settimana. Sempre più frequenti sono i casi di autolesionismo. La situazione nel carcere fiorentino si aggrava ogni giorno di più! Il sovraffollamento ha raggiunto livelli intollerabili, con 1053 detenuti in una struttura costruita per 400 persone; il lavoro è un privilegio riservato a una estrema minoranza; l'assistenza sanitaria non garantisce neppure lontanamente il diritto alla salute, per la cronica carenza di farmaci (anche salvavita), per le visite specialistiche fissate dopo mesi, per le cartelle cliniche mai consegnate. Mentre l'arrivo del caldo estivo peggiora questa situazione già grave. Con il pretesto della evasione di cinque detenuti albanesi, avvenuta ormai oltre due mesi fa, sono state imposte pesanti restrizioni che a tutt'oggi sostanzialmente permangono. Tra l'altro sono state sigillate le finestre e ridotta la "socialità" (indispensabile per chi non ha niente per scambiarsi un po' di cibo, una sigaretta, un indumento). L'unico strumento dei detenuti per migliorare la propria condizione, "la commissione dei detenuti" creata nel 1998, è stata progressivamente depotenziata nel corso dell'ultimo anno, soprattutto attraverso la limitazione degli incontri con le associazioni esterne. La civiltà di un paese non si misura anche dalle sue carceri? _____________ I
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