NOTIZIARIO del 10
marzo 2003
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Rapporti cittadini-pubblica amministrazione Gentili Signori, la mia domanda è la seguente: esiste una norma che prescriva l'obbligo per le Amministrazioni Pubbliche (in particolare, i sindaci) di dare seguito (anche solo fornendo una risposta "di cortesia") ai cittadini che si rivolgono loro per segnalare disservizi o problemi di natura varia? Oppure è a discrezione? Io mi sono rivolta spesso al "mio" Sindaco (paese di ca 3.000 abitanti) e non ho mai ricevuto alcun "cenno di riscontro" (paradossalmente, la Provincia e la Regione hanno sempre risposto alle segnalzioni da me presentate). Mi pare che sia, se vogliamo anche di grado infimo, una questione di democrazia. Grazie Isabella Paladini Risponde Flavia Fulvio*: Nel diritto positivo non è rintracciabile alcuna norma che imponga un obbligo generalizzato a carico delle Pubbliche Amministrazioni di rispondere a qualsiasi istanza, segnalazione, comunicazione dei cittadini. Al contrario sussiste il dovere di rispondere, ogni qual volta l’istanza è finalizzata all’adozione di un preciso provvedimento amministrativo. Tale obbligo, sancito formalmente dalla legge 241/1990, definita da molti per il carattere fortemente innovativo come una vera e propria «rivoluzione copernicana», contempera il diritto del cittadino, in ossequio ai principi del cd. «giusto procedimento», a partecipare ai procedimenti che lo riguardano, con l’esigenza di attuare i principi costituzionali di legalità e buon andamento. Si tratta in altri termini di equilibrare su un piano paritario i rapporti tra la P.A, la cui azione deve essere sempre finalizzata, in un’ottica di efficienza, economicità e trasparenza, al soddisfacimento dell’interesse pubblico della collettività, e il cittadino partecipe della stessa attività amministrativa. Delicato è il mantenimento del giusto punto di equilibro tra le due differenti posizioni, dato che la parte privata e pubblica sono spesso portatori di interessi contrapposti e che entrambe potrebbero fare cattivo uso dei rispettivi poteri: la P.A. violando il dovere di valutazione delle istanze dei privati, e il cittadino ostacolando l’attività pubblica con una corrispondenza ridondante. In conclusione, per rispondere nel merito del quesito, il Sindaco deve valutare le singole istanze ed è obbligato a rispondere solamente nei casi in cui è tenuto, come conseguenza dell’istanza, ad adottare un provvedimento formale (autorizzazione, concessione, denuncia etc..). In caso di omissione di questi atti, il cittadino può far valere i propri diritti sia in sede penale, sempre che sussistano i presupposti di una fattispecie penale, e sia dinanzi al giudice amministrativo, con un procedimento particolarmente celere per costringere la Pubblica Amministrazione a fornire la risposta dovuta. Negli altri casi il dover rispondere è lasciato alla sensibilità del ricevente. * Coordinatrice nazionale libera associazione segretari provinciali e comunali, membro del comitato tecnico dell'Osservatorio ________________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE COPIATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
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