NOTIZIARIO del 23 gennaio 2004

 
     

Il caso Travaglio-D'Alema

La trascrizione dell'intervento di Travaglio
di redazione www.osservatoriosullalegalita.org

Faccio il giornalista e quindi sono abbastanza disinteressato alle questioni di lista. Mi interessa molto di piu' quello che c'e' dietro a certi veti. Ci sono dei retropensieri dietro a questi veti oppure si tratta semplicemente di antipatie personali?

Quindi, dato che non ho la possibilita' di farle altrove, faccio delle domande a chi si occupa dell'opposizione, pensando che possano essere interessanti, quanto meno per il fatto che sono nuove, nel senso che non mi pare che in televisione siano mai state poste, e i pochi che potevano porle sono stati debitamente licenziati.

Voglio solo dirvi che prima ha telefonato Federico Orlando, il quale ha un grave problema in famiglia, e quindi non puo' essere qua. Lo ricordo anche perche' Federico Orlando, proprio dieci anni fa, fu cacciato da Berlusconi, dal Giornale che aveva contribuito a fondare insieme a Indro Montanelli, e fu la prima epurazione di grandi giornalisti che poi Berlusconi ha proseguito, appuntandosi al petto altre medaglie, come quelle di Biagi, Santoro et cetera

Per quanto riguarda la giustizia la prima domanda che mi viene e' questa: ma davvero nel centro sinistra c'e' ancora quest'idea del primato della politica o si sono rassegnati al fatto che, come in tutto il mondo, il primato e' della legge e non della politica?

E che cos'e' la giustizia, qual e' il disegno per la giustizia, qual e' il ruolo che si assegna alla magistratura in una societa' come la nostra, che non ha controlli e si ritrova un capitalismo che utilizza il martello per rompere i computer, e gli altri strumenti che stanno emergendo dal crac Parmalat?

Cioe': davvero non c'entra nulla Tangentopoli e Mani Pulite con quello che sta dilaniando l'Ulivo? Davvero non c'e' bisogno di una riflessione importante su che cosa e' stata Tangentopoli, su che cosa e' stata Mani Pulite? Perche', se non ci si mette d'accordo su che cosa e' stata Tangentopoli e su che cosa e' stata Mani Pulite, probabilmente non si capisce quello che sta accadendo.

Ma Tangentopoli che cos'era? Era un complotto dei magistrati? Mani Pulite e' stata una invasione di campo della magistratura o era un'opera di pulizia? C'entra qualcosa l'etica nella politica e negli affari? Interessa a qualcuno l'argomento dell'etica nella politica e negli affari? Lo dico non per moralismo, ma perche', mai come in questo periodo, come ai tempi del banco Ambrosiano, ci si sta rendendo conto che la legalita' non e' una fissazione dei giustizialisti, ma e' una convenienza dei cittadini.

Io, quando ho sentito dire da Fassino, allora Ministro della Giustizia, due anni fa, che bisognava depenalizzare i reati finanziari perche' il carcere va lasciato soltanto per i reati che destano grave allarme sociale...mi piacerebbe chiedere a una delle migliaia di persone che hanno perso tutto grazie a Tanzi e ai suoi complici, se ritiene che il crac Parmalat desti maggiore allarme sociale di uno scippo, perche' l'idea di arrestare uno scippatore che ti porta via il portafoglio con cento euro e di non arrestare uno che ti porta via i risparmi di tutta una vita forse denota una concezioe malata della politica, ed e' preoccupante che questa concezione non arrivi soltanto da Berlusconi, ma arrivi anche da chi dovrebbe opporglisi.

Se queste cose non sono una fissazione dei girotondini e dei giustizialisti, ma sono delle esigenze del Paese, allora bisognera', prima di non farci del male, e prima di cominciare a farsi del bene, anche farsi alcune domande, e porsi alcuni problemi di verita'.

Cioe' bisognerebbe anche cominciare a parlare dello scandalo della Banca del Salento, della scelta che e' stata fatta da alcuni imprenditori, alla maniera di Colaninno, di operazioni come la Telecom (non Serbia, Telecom Italia), di una battuta che Guido Rossi, garante di Liberta' e Giustizia, fece a proposito di Palazzo Chigi in una certa eta' storica, quando Palazzo Chigi fu definito "merchant bank dove non si parla inglese", e nella quale entrarono persone con le pezze al culo, e uscirono miliardarie.

Questi problemi ce li dobbiamo porre, perche' altrimenti non capiamo quello che sta succedendo nel nostro Paese. E poi magari ci dovremmo domandare se l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e' un valore condiviso o e' un lusso che non ci possiamo permettere, e allora domandarci poi, al di la' della faccenda referendum si', referendum no, perche' al Parlamento Europeo il centro sinistra ha votato per l'immunita' parlamentare?

Perche' Angius ha detto che e' ora di ripristinarla in quella maniera anche in Italia? Perche' si e' dialogato sul lodo dicendo che se si faceva il Lodo Maccanico (perche' il lodo si chiama Maccanico, e non Schifani, visto che l'idea l'ha avuta Maccanico)... perche', se il lodo si faceva con legge costituzionale, ci si poteva parlare?

E perche' non si parla mai di Mafia? E di tutte queste cose bisognerebbe domandare conto proprio perche' sono domande fondamentali, visto che vogliamo qualcosa di diverso, altrimenti chi non e' fideisticamente di sinistra non votera' mai per chi non da' segni di novita' rispetto a questo.

E un altro problema e' quello della candidatura degli inquisiti e dei condannati. Sara' il caso di darci un codice etico prima di fare le candidature o ci ritroveremo le liste di nuovo piene di inquisiti e di condannati, con l'alternativa se votare un ladro di destra o un ladro di sinistra? Non credo che sia un'alternativa appassionante per chi dovrebbe andare a votare.

E poi forse e' interessante sapere che lettura si da' del fenomeno Berlusconi, lo dicevano prima Veltri ed altri: e' soltanto un brutto governo di destra o sta comportandosi in maniera eversiva istituendo un regime? E che cosa deve accadere ancora perche' qualcuno parli di regime? Che cosa aspettiamo per parlare di regime?

Lo dico perche' in questi giorni mi veniva di riflettere nel sentir dire da quelli del Polo: "Dove sono i controlli? I controlli, i controlli! Chi non ha vigilato se ne deve andare!" che il presidente del Consiglio ha un fratello pregiudicato, il braccio destro Dell'Utri pregiudicato e imputato per mafia, il braccio sinistro condannato a sedici anni di galera per corruzione di giudici, e si chiama Previti, e il socio in Sardegna, Carboni, imputato per l'omicidio di Roberto Calvi.

Ora uno cosi' che dice 'dove sono i controlli?' e' significativo, ma che nessuno riporti mai queste banalita' , mentre per mesi ci siamo sentiti raccontare la favola di Telekom Serbia, e' inquietante.

E' inquietante che nessuno abbia trovato una parola da dire, a parte Di Pietro, sulla condanna di Previti a sedici anni per corruzione dei giudici. Possibile che la politica non debba dire una parola sul fatto che il braccio destro del Presidente del Consiglio, con soldi del Presidente del Consiglio, corrompeva stabilmente dei giudici? Questo e' molto grave, questo denota una concezione malata della politica, se non si ritiene di dover affrontare questi argomenti, perche' se no lui fa la vittima.

Vado a concludere: vi racconto un piccolo fatto che e' successo l'altro giorno: la Consob, come la legge le impone da un anno, ha comunicato, negli avvisi di Borsa, che il presidente di Mediaset aveva venduto 900.000 azioni di Mediaset alla vigilia del no di Ciampi alla legge Gasparri.

Quando il no di Ciampi e' arrivato il titolo Mediaset ha perso due punti e chi aveva venduto in anticipo ha guadagnato un bel po': quindi il presidente di Mediaset, secondo i primi calcoli, ha guadagnato da un miliardo a due miliardi, scommettendo contro la sua azienda. Questo l'ha detto la Consob.

Lo ha saputo un giornalista di un noto giornale del Nord che ha tentato di scriverlo: al mattino il suo pezzo era lungo settanta righe, al pomeriggio era lungo trenta, alla sera un suo collega ha telefonato a Mediaset avvertendo che i cattivi stavano pubblicando trenta righe su questa cosa e il pezzo e' sparito dalla pagina.

Qualche giorno dopo l'ho scritto io sull'Unita', il pomeriggio sono stato querelato da Confalonieri per avere pubblicato quello che ha detto la Consob, cioe' quell'istituto che dovrebbe controllare di piu', etcetera...

Al di la' del fatto personale che non me ne puo' fregar di meno delle querele di questo signore, mi pongo una domanda: l'azienda del Presidente del Consiglio ha un presidente che scommette contro quella azienda il giorno prima che succeda un cataclisma come quello della mancata firma sulla Gasparri, e nessun giornale italiano ne parla, e l'unico che potrebbe parlarne cancella la notizia in seguito a una minaccia preventiva di querela da parte dell'oggetto della notizia.

Questo non e' un regime o e' un regime? E che cosa aspettiamo per parlare di un regime? Se tutti i giornali italiani raccontassero questa storia, hai voglia a fare querele, ma se lo racconta sempre e soltanto uno o due giornali e' molto piu' facile...ci si guarda dietro e non si trova nessuno.

Questi sono problemi di cui si deve occupare anche la politica. Concludo dicendo un'ultima cosa: se poi si stabilisce che questo e' un regime, naturalmente poi bisogna fare qualcosa di eclatante. Mi domando in quale altro paese si potrebbero cacciare personaggi del calibro di Biagi, Santoro, Luttazzi, Sabina Guzzanti, forse Deaglio, Massimo Fini e altri, senza che, in pratica, succeda alcunche', senza che nessuno se ne vada dal posto dove sta, senza che nessun esponente dell'opposizione si incendi non dico i capelli, ma almeno il mignolo, per dimostrare che e' un po' incazzato.

Che cosa aspettano per fare qualcosa per dimostrare che non ci stanno? Che cos'e' questa Commissione di Vigilanza dove c'e' un presidente dell'opposizione, se non fanno nulla per dare la gravita' della situazione?

Questi sono i problemi che volevo... domandare, e l'ultima cosa e' questa: sull'abolizione delle leggi vergogna credo che siamo tutti d'accordo: bisognera' farcelo mettere per iscritto prima, in qualche patto con gli Italiani, che abrogheranno la legge sul falso in bilancio, i condoni, la legge cirami, la Maccanico, la legge sulle successioni, la legge sulle rogatorie, perche' c'e' il sospetto che, visto che Berlusconi ha fatto il lavoro sporco, poi noi ne approfittiamo, visto che non sta bene cancellare. Facciamolo mettere prima, che le cancellano.

Ho uno sfizio finale, una mia curiosita': la dico qua perche' non la posso chiedere in altre sedi. Ma perche' piacciono cosi' tanto Vespa e Costanzo all'opposizione? Cioe': perche' non lasciare qualche sedia vuota per dimostrare la gravita' di quello che sta succedendo. Lo dico perche' quando vedo i leader del centro sinistra che si fanno prendere in giro nei programmi di Vespa e Costanzo mi viene in mente per un attimo: ma saranno questi quelli che devono prendere il posto di Berlusconi?

Questa domanda e' drammatica perche' poi ti passa la voglia di fare qualcosa per accelerare la caduta di Berlusconi. E' un pensiero cattivissimo che dura un istante perche' poi uno pensa a Previti e viene immediatamente la voglia di vederlo cadere, pero' se ci aiutassero a non pensarle piu' queste cose non sarebbe male.

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lo speciale Travaglio-D'Alema