NOTIZIARIO del 25 giugno 2004

 
     

Campania : fra criminalità e riscatto
di Roberto De Luca *

Oggi a Casal di Principe, in provincia di Caserta, presso "l'Università della legalità", insediata in un bene confiscato alla camorra ed animata da Giovanni Allucci, si tiene un seminario sui temi della criminalità organizzata.

Parteciperanno all'incontro, oltre a Francesco Boccia e Robert Leopardi, autori del libro "Il Mezzogiorno d'Europa. Verso la riforma dei fondi strutturali" (Ed. Mulino), i magistrati Raffaele Piccirillo e Raffaele Cantone. Per l'occasione verrà presentato il libro di M. Centorrino, M. Limosani e F. Ofria "Il pedaggio dello sviluppo" (Ed. Palomar).

Dieci anni fa, il 19 Marzo 1994, a Casal di Principe, veniva ucciso, per mano della camorra, don Giuseppe Diana, che, insieme ai parroci della foranìa di Casal di Principe, redasse e diffuse il documento "Per amore del mio popolo".

E' di oggi la notizia che la camorra ha messo in fuga i ROM da un campo nomadi messo su a Secondigliano (NA) - certamente per rispetto della dignità dell'Uomo - dalle istituzioni.

Di oggi ancora la notizia che un arsenale della camorra è stato ritrovato, opportunamente occultato, in una discarica abusiva di Calandrino (NA).

Sembra strano che uno strumento di violenza contro gli uomini possa essere occultato in un punto in cui è stata consumata una violenza contro l'ambiente? Nella logica della camorra nulla è scontato, nemmeno il diritto alla vita.

Di pochi giorni fa, ancora, la notizia che in un complesso di Scampìa a Napoli la camorra spacciava droga e blindava interi stabili, rendendo prigionieri gli abitanti degli stessi: c'è voluto un blitz di numerosi carabinieri per sottrarre quella gente alle grinfie della camorra e per scardinare e rimuovere tutti i passaggi obbligati.

Così appariva sull'ANSA del 17 giugno la notizia: "Oltre 300 carabinieri, con l'ausilio di cani antidroga, perquisiscono a Napoli il rione Scampia, in 'ostaggio' degli spacciatori di droga. E', secondo i militari, quello delle cosiddette 'case dei puffi', 3 palazzoni di edilizia popolare dove, secondo gli investigatori, scantinati e androni erano stati blindati e 'oscurati' con lastre di acciaio e con teloni opachi, per consentire l'attivita' di confezionamento e taglio di dosi di eroina e cocaina".

L'altro giorno ho personalmente ospitato qui a Fisciano (SA) un luminare della superconduttività internazionale nato e residente a Napoli.

Stento a credere che così belle realtà del Sud debbano essere messe a confronto con tale innegabile, e a volte irreversibile, degrado.

Stento a capire come così luminose menti possano ancora fiorire in un terreno avvelenato come il nostro. Eppure, questo fiorire di ingegni, di passioni e di impegno lasciano ben sperare per il futuro.

Ma, perché un futuro di sviluppo non sia troppo remoto, portiamo con noi, ogni giorno, come stimolo ad agire, il ricordo di tutte le vittime delle mafie, per le quali, purtroppo, questo futuro non è più un evento possibile.

* Ricercatore universitario e referente regionale dell'Osservatorio sulla legalita' onlus per la Campania.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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