NOTIZIARIO del 22 dicembre 2004

 
     

Giornalisti francesi in Iraq finalmente liberi
di red

Sono stati liberati a Baghdad e trasferiti ieri ad Amman i due giornalisti francesi Christian Chesnot e George Malbrunot, rapiti in Iraq il 20 agosto. Non si sa ancora molto sulle condizioni della detenzione e della liberazione, ma Chesnot e Malbrunot dovrebbero tornare a casa oggi.

L'annuncio del rilascio di Chesnot e Malbrunot e' apparso in un comunicato dell'esercito di Ansar al-Sunna su internet e Al Jazira ha dato la notizia, poi confermata dal primo ministro di Francia, Jean Pierre Raffarin dopo le notizie giunte nei due giorni precedenti sul buono stato di salute dei due.

Il comunicato islamico on line spiegava che i due reporter sono stati liberati perche' e' stato dimostrato che non erano spie degli Stati Uniti, dopo gli appelli di istituzioni islamiche, ed esprimeva la soddisfazione per la posizione della Francia sul conflitto in Iraq e per la solidarieta' mostrata da Chesnot e Malbrunot alla causa palestinese.

Fin da settembre Al-Arabija aveva annunciato la liberazione dei due ostaggi, quindi al primo annuncio ha fatto seguito un momento iniziale di scetticismo da parte dei Francesi. A Parigi sono stati affissi sui muri manifesti con i ritratti sorridenti dei due e le autorita' si sono felicitate con il primo ministro per la conclusione positiva di una trattativa in cui, si dice, hanno trionfato la diplomazia e la discrezione.

Reporters sans frontières, che ha contribuito a tener viva la speranza per i due colleghi organizzando anche una notte bianca insieme al sindaco di Parigi, ha dato appuntamento ai giornalisti oggi alle ore 11, davanti al municipio di Parigi, quando saranno finalmente tolte le due gigantografie degli ostaggi francesi che erano state affisse all’inizio di settembre sulla facciata dell’edificio.

Ma tutta la Francia si era mobilitata per loro, in un gigantesco corteo parigino cui avevano partecipato anche cittadini e autorita' islamici per ribadire la laicita' dello Stato, messa in dubbio dalla richiesta dei sequestratori di abolire la legge sul divieto del velo nelle scuole in cambio della vita dei due ostaggi.

In un CD rom in possesso del corrispondente a Baghdad del Sunday Times si poteva vedere Christian Chesnot, corrispondente in Iraq della Tribuna di Ginevra e di Radio France, parlare in arabo di "indagini a proposito delle nostre identita' come giornalisti" da parte dell'Esercito islamico in Iraq.

In novembre era stato ritrovato presso Falluja l'autista dei due, Mohammed Al-Joundi, rapito con i due giornalisti francesi. Egli aveva affermato di essere stato tenuto in un luogo separato e di non essere a conoscenza di alcun particolare a loro riguardo. Un altro ostaggio aveva detto di essere stato tenuto con loro nella stessa stanza ma bendato, e di averli riconosciuti, aggiungendo che sembravano in buona salute.

Che si sappia, ci sono ora ancora 20 ostaggi stranieri in Iraq. Altri giornalisti sono stati rapiti e liberati, fra cui l'americano Micah Garen, mentre il nostro Enzo Baldoni, rapito proprio dall'Esercito islamico in Iraq, non e' mai piu' tornato a casa.

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