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NOTIZIARIO del 14
dicembre 2004
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Consiglio
UE : sicurezza, armi e diritti umani Sicurezza, terrorismo, armi di ditruzione di massa e diritti umani. Questi sono stati i principali temi affrontati ieri e oggi nella riunione del Comitato politico e per la sicurezza dell'Unione Europea, in seduta preparatoria per il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo del 16 e 17 dicembre. Riguardo alle strategie per la non proliferazione delle armi di distruzione di massa, il Consiglio ha preso atto di un rapporto della durata di sei mesi sull'implemetazione dei programmi europei a tale scopo e di una lista di priorita' a riguardo. Dal dicembre dello scorso anno la strategia di non proliferazione e' un impegno ufficiale del Consiglio dell'Unione e con le decisioni odierne esso mostra la sua fiducia nelle istituzioni internazionali. Infatti
il rapporto propone le seguenti azioni: E' stato poi ricordato il regolamento per il controllo delle esportazioni di materiali per armi di distruzione di massa, anche in caso che essi possano avere una doppia applicazione, regolamento che obbliga gli Stati Membri a non consentire esportazioni verso Paesi a rischio proliferazione o triangolazione. Riguardo alla sicurezza, il Consiglio ha deciso di valorizzare la collaborazione con l'OSCE (Organizzazione europea per la sicurezza e la cooperazione, che comprende 55 Stati, non tutti membri europei) per le emergenze, e si e' parlato anche di NATO, nonche' della forza di difesa comune europea e la gendarmeria istituita alcuni mesi fa, per la gestione interna dei problemi di sicurezza e terrorismo. Il Consiglio
ha approvato il rapporto della presidenza olandese sullo stato della sicurezza
europea e sulla politica di difesa decidendo di trasmetterlo al prossimo
Consiglio del 16 e 17 dicembre. Il rapporto prevede le seguenti attivita':
Il Consiglio ha riconfermato le linee guida europee per il dialogo con i Paesi terzi sui diritti umani approvate a dicembre 2001 e dichiarato il suo appoggio fattivo ai governi di Colombia e Afghanistan per quanto riguarda gli sforzi di pace e progresso nei rispettivi Paesi, sforzi di cui l'UE intende farsi parte attiva per aiutare a ristabilire la forza della legge e per combattere i gruppi armati che in entrambe le Nazioni operano con la droga. Dato che si e' parlato dei Paesi in attesa di adesione, fra cui la Turchia, in tema di diritti umani la Francia ha chiesto che si parli anche del genocidio degli Armeni, durante i prossimi negoziati, tuttavia non porra' la questione del riconoscimento di tale tragedia da parte di Ankara come discriminante per l'adesione. D'altra parte la Turchia aveva gia' fatto sapere che non avrebbe accettato nuove condizioni. Si e' anche parlato, per quanto riguarda i cittadini degli Stati membri, dell'inserimento dei dati biometrici nei documenti di identita', stabilendo tempi di rinnovo molto stringenti e lavorando su aspetti tecnici finalizzati ad evitare le falsificazioni.
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