![]() ![]() |
|||
NOTIZIARIO del 09
dicembre 2004
|
|||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
Crimini
di guerra : Canada ed estradizione boia di Bolzano Secondo il Corriere Canadese, una decisione del tribunale federale in British Columbia potrebbe ridurre considerevolmente i tempi per l'estradizione in Italia di Michael Seifert, condannato per l'omicidio di 11 persone durante la Seconda Guerra Mondiale e meglio conosciuto nelle cronache italiane come il "boia di Bolzano". Il giudice federale James O'Reilly - secondo il quotidiano - ha infatti dato il via libera ad una missione in Italia della commissione canadese che dovrà esaminare le prove dell'accusa contro Seifert, per il quale il governo di Roma ha chiesto l'estradizione. La commissione, che dovrà ascoltare le deposizioni di alcuni testimoni della barbarie nazista, potrebbe venire in Italia alla fine del prossimo mese di gennaio. Seifert, oggi ottantenne, è stato condannato in contumacia per crimini di guerra, ma ha sempre lottato contro l'estradizione, già accordata dal Canada, contro la quale era stato presentato un appello poi respinto dal tribunale canadese. Seifert, accompagnato dalla moglie, si è presentato in tribunale, ma non ha rilasciato alcun commento. Doug Christie, il legale che lo rappresenta, e il pubblico ministero Barney Brucker, verranno quindi in Italia per raccogliere le prove necessarie al giudice di Vancouver per dare il via libera all'estradizione. A Seifert, che avrebbe mentito durante la domanda di immigrazione, verra' probabilmente revocata la cittadinanza canadese. Secondo un altro quotidiano, The Globe and Mail, l'avvocato Christie aveva espresso la sua preoccupazione in merito al fatto che i possibili testimoni sarebbero stati coperti dalla legge italiana, che non prevede pene per il reato di falsa testimonianza [sic]. Secondo informazioni in suo possesso, i testimoni avrebbero subito influenze esterne nella ricostruzione dei loro ricordi, come accadde in Canada nei casi clamorosi di alcune presunte vittime di abusi sessuali che non approdarono poi a nulla. Secondo Christie "non e' da escludere che la loro ostilita' possa dare origine a risposte disoneste. Quanto accaduto sessant'anni fa e' incancellabile dalla loro mente e i testi sono pieni di rancore". Inoltre e' probabile che solo questi testimoni ispirati da desiderio di vendetta si presenterebbero volontariamente a deporre. Proprio ieri, pero', il giudice O'Reilly ha respinto il ricorso di Christie, dichiarando che "non vi e' ragione per ritenere che si presenteranno di loro spontanea volonta' solo testimoni 'vendicativi'" e che i testimoni ritenuti menzogneri potrebbero essere estradati in Canada per rispondere del reato di spergiuro. Il giudice ha anche acconsentito alla richiesta dell'accusa, rappresentata da Barney Brucker, di tenere un'unica udienza a Milano o a Verona, e non in tutte le diverse localita' di residenza dei testimoni. Se le autorita' italiane acconsentiranno alla proposta, l'udienza si potrebbe svolgere gia' verso la meta' di gennaio, a meno che la difesa non voglia impugnare la decisione del giudice. Il fatto e' abbastanza probabile perche', secondo l'avvocato Christie, in Italia si e' formata contro il suo cliente "una mentalita' di tipo mafioso" che rendera' difficile lo svolgimento di un processo equo nei suoi confronti, a meno che i testimoni non vengano obbligati a deporre. Senza questo potere coercitivo e' improbabile che si facciano avanti spontaneamente alcuni ex-internati che potrebbero contraddire le testimonianze che hanno portato all'incriminazione di Seifert. Secondo la difesa "i loro amici hanno coltivato l'odio e renderanno la vita difficile a chiunque non sia d'accordo con la 'mentalita' mafiosa'. In Italia e'stato montato contro il mio cliente un grosso caso mediatico". Da parte sua, Seifert ammette di essere stato il guardiano del campo di concentramento nazista di Bolzano, ma nega l'accusa rivoltagli di aver commesso delle atrocita'.
___________ I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
|
|