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NOTIZIARIO del 08
dicembre 2004
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Ucraina
: parlamento approva riforme , attriti Russia - Occidente La Rada (il parlamento ucraino) ha approvato oggi le previste riforme costituzionali sulle elezioni del presidente che prevedono una riduzione dei poteri presidenziali a vantaggio del parlamento ed ha deciso lo scioglimento della Commissione elettorale centrale responsabile di aver avallato i risultati elettorali nonostante i brogli. Il presidente uscente Leonid Kuchma ha gia' apposto la sua firma in calce al provvedimento ed ha anche accettato le dimissioni del procuratore generale, come chiesto da giorni dal leader dell'opposizione Viktor Yushenko. Il presidente Kuchma aveva nominato ieri in sostituzione del governo del primo ministro Viktor Yanukovich, un premier pro tempore, l'ex vice primo ministro Mykola Azarov. In tal modo Leonid Kuchma ha aperto una possibilita' di superare la crisi. Con un decreto Kuchma ha autorizzato la sospensione di Yanukovich senza dimetterlo, in previsione delle elezioni presidenziali del 26 dicembre. Yanukovich aveva detto al suo consiglio dei ministri che l'opposizione lo spingeva alle dimissioni, ma che non sarebbe stato corretto dimettersi in una situazione di rischio economico come l'attuale, tuttavia il capo dello Stato ha formalmente e di fatto risolto il problema con la sua decisione, peraltro richiesta dalla Rada per poter procedere ai cambiamenti legislativi. Si consuma intanto la battaglia diplomatica fra Mosca, l'Europa e gli USA. Vladimir Putin aveva attaccato ieri, dichiarando che "solo il popolo di un Paese, Ucraina compresa" ha il diritto "di decidere della propria sorte. Gli altri possono agire da mediatori, ma non ingerirsi negli affari interni di quel Paese e fare pressione" ed ha accusato l'Occidente di atteggiamenti di tipo colonialistico nei confronti di Kiev. Il vicepresidente della Duma Zhirinovski ha attaccato l'Unione Europea, commentando: "Vengono da Bruxelles a farci lezione, e' un insulto". Putin ha comunque affermato che collaborera' con i governo ucraino, qualsiasi sia il risultato elettorale del 26 dicembre. Ma il segretario di Stato americano, Colin Powell, alla riunione annuale dell'OSCE, ha detto che gli Stati Uniti non si ingeriscono, tuttavia il popolo ucraino merita elezioni libere ed eque: "sosteniamo il processo di democratizzazione e attendiamo un voto che rifletta la volontà degli ucraini". Proprio l'OSCE aveva denunciato i brogli elettorali nel voto ucraino, e il segretario generale dell'istituzione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, che riunisce 55 Paesi, il bulgaro Solomon Passy, ha parlato al vertiche di ruolo attivo dell'OSCE per aiutare l'Ucraina nella nuova tornata elettorale. La riunione dell'OSCE ha avuto fra i suoi temi principali la questione ucraina ed il segretario generale ha detto che Jan Kubis tornera' a Kiev alla testa di un ampio gruppo di osservatori per controllare il regolare svolgimento degli scrutini. "Dobbiamo muoverci rapidamente - ha detto Passy - ed offrire supporto in modo da dare risposta alle aspettative del popolo dell'Ucraina" di avere elezioni autentiche e democratiche.
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