NOTIZIARIO del 02 dicembre 2004

 
     

Bhopal : dopo venti anni nessun risarcimento equo
di Mauro Giannini

Il 3 dicembre 1984, almeno 15.000 persone orirono e piu' di un milione si ammalarono per una fuga di gas tossico da un impianto industriale di pesticidi della societa' Union Carbide, a Bhopal, nel centro dell'India.

Vent'anni dopo, molte vittime di questa catastrofe, la piu' grande della storia, non hanno ancora ricevuto una compensazione degna di questo nome. Dei 572.000 superstiti, molti soffrono di insufficienza respiratoria e cardiaca o di affaticamento cronico.

L'impresa americana Union Carbide, che si e' successivamente fusa con la Dow Chemical, ha pagato 470 milioni di dollari di danni nel quadro di un accordo con il governo indiano nel 1989, ma solo una minima parte di questa somma e' stata versata ai sopravvissuti che continuano a soffrire, afferma Amnesty International in un rapporto reso pubblico questa settimana.

"I sopravvissuti aspettano sempre un indennizzo adeguato, un'assistenza medica e dei trattamenti adeguati, nonche' un reale reinserimento sul piano economico e sociale", sottolinea l'organizzazione. Il mese scorso la Corte Suprema indiana ha ordinato il versamento dei 330 milioni di dollari restanti (250 milioni di euro) al mezzo milione di vittime, ma le organizzazioni epr la difesa delle vittime stimano che tale cifra vada moltiplicata per 4 per rispondere ai reali bisogni.

A parte la questione dell'equo indennizzo, restano in generale quelle della responsabilita' e della prevenzione. Successivamente vi sono state l'esplosione della centrale atomica di Cernobil, in Ucraina, dell'industria chimica AZF di Tolosa, in Francia, nonche' altri incidenti che sembrano imputabili a misure di sicurezza mal applicate, quando non di incompetenza vera e propria.

Per Carolyn Merritt, presidente del Consiglio per la sicurezza chimica di Houston, negli Stati Uniti, "si vedono ancora delle societa', comprese quelle che avevano regole di sicurezza stabilite, commettere lo stesso tipo di errore di gestione.... che ha permesso all'incidente di Bhopal di prodursi". Merrit afferma che l'incidente di Bhopal fu dovuto all'ncapacita' di utilizzare dei sistemi ed all'impreparazione degli impiegati.

Ma Union Carbide e Dow Chemical hanno negato ogni responsabilita' per la fuga di gas ed hanno rifiutato di rivelare la quantita' esatta di prodotti chimici rilasciati nell'aria durante la catastrofe.

Speciale diritti umani


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