NOTIZIARIO del 18 novembre 2004

 
     

Ricordando Maria Grazia Cutuli : un libro e tanti interrogativi
di Carla Amato

Il 19 novembre 2001 veniva uccisa in un agguato in Afghanistan insieme a tre colleghi Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera di soli 39 anni. Domani sara' ricordata nella sua citta', Catania, che ha voluto renderle omaggio in piu' occasioni, intitolando fra l'altro alla giornalista catanese il castello di Leucatia.

Quest'anno la consegna presso l'ex monastero dei Benedettini ai suoi genitori della laurea in Lettere e filosofia che aveva conseguito all'universita' di Catania nel 1985 senza mai ritirare la pergamena. Inoltre la presentazione, da parte del preside Nicolò Mineo, del volume "Per ricordare Maria Grazia Cutuli", edito dalla facolta' di Lettere catanese in collaborazione con il Corriere della Sera e che contiene una raccolta degli articoli della Cutuli pubblicati sul quotidiano milanese.

Parlando dell'inviata "morta per la dedizione alla verita'", il preside ha commentato che "ricordarla proponendo i suoi scritti... e' il nostro modo di perpetuare per noi la sua lezione, professionale ed umana". C'e' chi, poi, proprio in nome della ricerca della verita', chiede piena luce sulla sua vicenda. A tre anni dalla morte di Maria Grazia Cutuli, infatti, la dinamica dell'agguato e le sue cause sono in parte ancora avvolte nel mistero.

Le autorita' avevano annunciato, nell'aprile 2003, l'arresto di cinque persone sospettate e due di loro avrebbero confessato di aver partecipato a questi omicidi. L'assassino di Maria Grazia Cutuli era stato identificato in Mohammed Agha, designato come l’assassino. Da allora, la giustizia non ha divulgato altre informazioni, sebbene il ministro della Difesa afghano avesse promesso al ministro della difesa Martino la consegna alla giustizia gli assassini della giornalista.

Nella mattinata del 19 novembre 2001, poco dopo la caduta del regime talebano, la Cutuli, Julio Fuentes, inviato del quotidiano spagnolo El Mundo, Harry Burton, cameraman australiano dell'agenzia di stampa britannica Reuters Video News, e Azizullah Haidari, fotografo di origine afghana dell'agenzia Reuters, furono assassinati da un gruppo di sconosciuti lungo la strada tra Jalalabad e Kabul.

Ad agosto 2004 tale Reza Khan, accusato di aver partecipato all'assassinio dei quattro giornalisti e detenuto, intervistato dalla TV di Stato Afghana Kabul Radio and Television (KRT) ha confessato di aver ucciso uno dei reporter nel corso dell'agguato. Egli ha affermato che il gruppo al quale apparteneva ha attaccato i giornalisti per derubarli, in contraddizione con la tesi del crimine politico perpetrato dai Talebani.

La Cassazione italiana, che si e' occupata di questo caso nel quadro dell’inchiesta sulla morte di Maria Grazia Cutuli, l'inviata del Corriere della Sera, aveva sostenuto invece l’esistenza di un movente politico in questa vicenda. Peraltro, Reza Khan avrebbe dato informazioni contrastanti sull'identita' del leader del suo gruppo. Khan e' attualmente accusato dei reati di "banditismo, rapina, omicidio e stupro " e rischia la pena capitale.

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