NOTIZIARIO del 21 luglio 2004

 
     

Bimbi soldato , allarme UNICEF : in Uganda 12000
di Carla Amato

12000 bambini sono stati rapiti ad oggi dall'"Esercito della Resistenza del Signore" (LRA) in Uganda. Lo evidenzia l'Unicef, che ha chiesto di portare alla pubblica attenzione la situazione di migliaia di bimbi che sono cooptati come soldati e schiavi sessuali dai ribelli del nord dell'Uganda.

L'organizzazione ha ricordato al mondo che si sta perpetrando una tragedia che "distrugge l'idea dell'infanzia": i bambini sono abbligati spesso ad uccidere i loro stessi genitori per forzarli a far parte della milizia, mentre altri bambini, alcuni dei quali hanno solo sei anni, sono usati come schiavi sessuali dai ribelli.

L'organizzazione umanitaria mondiale ha espresso il timore che l'emergenza in Sudan - dove oltre un milione di persone sono minacciate dalle milizie arabe - oscuri la tragedia nella vicina Uganda, che l'Unicef ha definito "una guerra di bambini".

Nel mese di aprile, la situazione di questi bambini soldato si e' trovata al primo posto nella lista delle dieci tragedie su cui il mondo dovrebbe sapere di piu', compilata dal Dipartimento dell'Informazione pubblica dell'ONU.

Per tale motivo l'Unicef ha chiesto al governo ugandese ed alla comunita' internazionale di aumentare i loro sforzi per eliminare il problema dei rapimenti, al quale si affianca quello dei 44000 bambini che - timorosi di rimanere vittime dei ribelli - lasciano le zone rurali e cercano rifugio nelle citta' dormendo in massa in luogi pubblici all'aperto.

L'Unicef ha elogiato gli sforzi del governo dell'Uganda per ottenere la pace, diffondere la scolarizzazione e lottare contro l'AIDS, ma ha sottolineato che esso sta fallendo sotto il profilo della sicurezza dei suoi cittadini e la comunita' globale non sta facendo niente per aiutarlo.

Il problema dei bambini soldato e' anche presente in Congo e in altri Paesi, alcuni dei quali sfruttano i minori nei loro eserciti regolari.

In febbraio, l'Unicef ha lanciato un programma di smobilitazione per gli ex bambini-soldato in Afghanistan, al quale collaborano il governo, alcune ONG, le comunita' locali e le famiglie. Ad oggi sono stati smilitarizzati oltre 2000 bambini, che attualmente hanno fra i 14 e i 18 anni.

Ai ragazzi, valutati sotto il profilo attitudinale e medico, vengono offerte durevoli alternative alla vita militare, come un'istruzione ed opportunita' di formazione professionale. Piu' di 1700 sono stati inseriti in programmi di reintegrazione.

Il problema dei paesi in cui i bambini e ragazzi vengono rapiti dai ribelli e' pero' piu' complesso, sia per le modalita' violente di "reclutamento" e iniziazione agli orrori della vita da miliziano, sia per la difficolta' di decidere la smobilitazione dei giovanissimi soldati, che non puo' avvenire con legge dello Stato.

In aggiunta a questo limite, va considerato che l'apposita convenzione internazionale contro l'uso dei bimbi soldato e' stata sottoscritta e ratificata da molti Stati del mondo, eccetto che da quelli in cui il problema e' piu' pressante.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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