NOTIZIARIO del 16 marzo 2004

 
     

Il governo del KGB
Spagna e Russia dopo le elezioni

di Mara Muscetta *

Credo che ci sia una differenza fondamentale per la democrazia tra la Spagna del post- franchismo e la Russia post-sovietica.

Zapatero, il leader socialista vincitore a sorpresa, ha avuto un nonno antifascista che é stato fucilato al tempo della guerra civile. Il nipote, 43enne, é oggi al potere. Si caratterizza per aver preso posizioni molto oneste contro il terrorismo dell'Eta, quando fu fatto l'attentato contro il consigliere municipale socialista Blanco. Inoltre si é pronunciato, come milioni di spagnoli, contro la guerra in Irak.

In Russia Putin, grande amico del nostro primo ministro, ha un passato piuttosto opaco, di ex agente KGB, poco trasparente sul piano amministrativo, con riferimento soprattutto al suo periodo leningradese. Inoltre tutte le disposizioni legislative da lui prese sono altamente accentratrici, e, in materia di pluralismo informativo, la Russia lascia ancora molto a desiderare. Tanto da far preoccupare l'OSCE e perfino Condoleeza Rice.

In Russia c'é stata una sola rivoluzione, quella dell'Ottobre, vissuta da molti come un evento escatologico, da fine del mondo, da altri come l'Utopia, per un futuro migliore. Dopo il "Termidoro" staliniano, che ha segnato la fine delle illusioni, ha vinto la Destra, con un altro Termidoro, questa volta pero', mafioso: quello di Eltsin. Travestito da rivoluzione democratica, come se le elezioni fossero sufficienti per parlare di democrazia.

La privatizzazione massiccia delle proprietà dello Stato si é risolta in un vero e proprio saccheggio dei beni della collettività. Un gruppo di affaristi senza scrupoli si é impadronito di enormi ricchezze, investendole poi nei paradisi fiscali, per paura di dover un giorno pagare le tasse... La produzione industriale é diminuita del 60%, secondo il premio Nobel Stiglitz, e più della metà della popolazione é in miseria.

Vladimir Putin, al potere, ha steso opportunamente un velo pietoso sull'export-import del passato a Leningrado. Trionfo dell'economia di mercato e dell'illegalità, benedetta dalla Nuova Duma.

Dopo l'11 settembre per i militari russi in Cecenia tutto é permesso. Alcune organizzazioni per la difesa dei diritti dell'uomo, come Memorial o il gruppo Helsinky, denunciano lo stile dell'esercito russo ai danni delle popolazioni civili . Furti, racket, stupri, sparizioni di persone in ore notturne, torture con l'elettricità sono all'ordine del giorno. Una guerra sporca.

Oltreché in Cecenia, anche nel Caucaso vengono segnalati inquietanti fenomeni di crispations identitaires da parte delle popolazioni slave. Il potere centrale sembra aver completamente dimenticato che la Russia é sempre stato un paese multietnico, e plurinazionale. Ora rifiutano gli "immigrati" per rifiutare loro i diritti, le cure, le pensioni.

Per Oleg Orlov, del gruppo Memorial, "i governi occidentali non hanno capito quanto avveleni tutto il resto del Paese cio' che accade in Cecenia, piccola parte del nostro territorio. Presto il culto della violenza si diffonderà dappertutto, ogni volta che uno scaglione di militari sarà ritornato dalla guerra".

Infatti il deputato liberale Golovliov, che aveva denunciato tutte le pratiche putiniane, é stato assassinato mentre portava a spasso il cane...Un caso, o il delitto come vecchio strumento di intimidazione politica?

E' una donna, Ljudmila Alexieva, ad affermare: "Nell'entourage del Presidente ci sono dei veri democratici, ma anche dei vecchi apparatchiks del regime sovietico. L'occidente deve premere su Putin perché ci sia in Russia il rispetto dei diritti umani".

Basta un meccanismo di elezioni a garantire la democrazia? L'OSCE conferma di no. Putin, con i suoi provvedimenti illiberali, ha espropriato i suoi elettori della possibilità di controllare il suo operato e di criticarlo attraverso la stampa indipendente, che é duramente combattuta, fino alla chiusura delle televisioni più coraggiose, quelle di Gusinski.

Alcuni intellettuali russi, ex dissidenti del regime sovietico, hanno rivolto a Bush le seguenti domande in una lettera pubblicata il 25 settembre 2003:

Sig. Presidente, é consapevole del fatto che:
1) sotto la Presidenza di Putin l'indipendenza delle istituzioni democratiche in Russia é costantemente minacciata? Che il parlamento, i tribunali e i mezzi di informazione sono praticamente sotto il controllo del Cremlino? Che le elezioni si sono trasformate in una farsa? Che la Costituzione del '93 é stata di fatto distrutta?
2) Che Vladimir Putin é personalmente responsabile di crimini di guerra e genocidio in Cecenia?
3) Che esistono buon i motivi per credere che i servizi segreti russi fossero coin volti negli attentati din amitardi del settembre 1999 in cui morirono 249 civili innocenti? Che questi stessi attacchi terroristici sono diventati la giustificazione per la guerra in Cecenia? Che il Cremlino ha impedito lo svolgimento di un'indagine parlamentare su questi attentati e coperto con il segreto ogni informazione?
4) Che nell'ottobre 2002, durante la crisi degli ostaggi nel teatro di Mosca, i servizi segreti hanno utilizzato il mortale gas nervino che ha ucciso 129 civili innocenti?
5) Che i servizi segreti stanno sfruttando l'antisemitismo per demonizzare l'alta finanza e creare un'isteria militarista, come é accaduto in Germania negli anni Trenta?
6) Che sotto la presidenza di Putin oltre il 50% delle cariche pubbliche é affidata al KGB?
7) Che il potere giudiziario é utilizzato a fini politici allo scopo di inventare cause penali e convincere la comunità internazionale a estradare gli oppositori politici, residenti all'estero? Che la società in Russia é in preda alla paura, e che i politici dell'opposizione e i giornalisti non allineati sono vittime di omicidi rimasti irrisolti?

Noi ci domandiamo, invece: Berlusconi vorrebbe fare entrare questo paese nella nostra Europa?

* gia' direttrice dell'Istituto italiano di cultura di Marsiglia

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