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NOTIZIARIO del 16
marzo 2004
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Il
sonno dell'Etica. Come al solito il silenzio dei media ha sancito la celebrazione di un'occasione di approfondimento sulla giustizia che poteva essere teatro di confronto anche per i piu' critici su alcune pagine importanti ed a volte controverse, ma sempre attuali della storia italiana, quelle relative all'esperienza di Mani Pulite. Vista la pubbicita' modesta, modesta e' stata la partecipazione del pubblico sabato 13 marzo, presso l'auditorium della provincia di Milano, all'incontro organizzato da diverse associazioni. Quasi emblematica - in tale contesto - la relazione del Prof. Avv. Federico Stella, che ha sottolineato il venir meno dell'etica nella nostra società. I nuovi paradigmi etici individuali non reggono o non esistono piu', ormai la fa da padrona l'avidità del denaro. Stella ha analizzato quelli che potranno essere gli sviluppi: c'è da augurarsi di andare al piu' presto incontro all'euristica della paura, perchè la paura faccia quello che saggezza e giudizio non sono state in grado di fare. Piu' volte è stato ripetuto che "Senza etica il diritto non ha nessuna consistenza". Appassionato anche l'apporto di Sylos Labini, in cui l'unirsi di carisma, intelligenza e travolgente simpatia suscita ammirazione. Nella sala antistante l'auditorium ci ha anticipato che chiederà la modifica della presentazione del suo "Berlusconi e gli anticorpi" da 'diario di un cittadino indignato' a 'diario di un cittadino furioso'. Non resta dunque che infuriarci dinanzi allo scadimento delle regole del viver civile? Da appassionata di libri, durante una pausa del convegno ho acquistato un libro di Gherardo Colombo, letto in mezza giornata (ma ritornerò a rileggere con piu' calma queste pagine, perchè meritano una riflessione completa), e ne riporto le ultime frasi a chiusura. Sono pesanti, ma consentono d'intravedere orizzonti possibili. "... se la società deve servire l'uomo, gli uomini che impersonano le Istituzioni non possono servire se stessi, o una parte soltanto della società. Chi l'ha fatto in passato si è reso incompatibile, non per ragioni morali, etiche o di principio, ma perchè si è dimostrato dannoso, e continuerà ad essere dannoso. Soprattutto, se la società deve servire l'uomo, la constatazione d'uguaglianza, principio ispiratore della Costituzione, deve diventare per davvero il cardine dell'ordinamento, la base delle leggi e delle prassi. Tutto questo va fatto da quegli uomini che occupano i posti di comando e di organizzazione della società. Gli altri, i cittadini "privati", prendano fiducia in se stessi e nell'ambiente in cui vivono. E tengano a mente che nessun cambiamento può avvenire se non sono loro a volerlo e a praticarlo. Si dirà che tutto cio costituisce un costo, perchè implica coerenza, partecipazione, iniziativa. E comporta un continuo confronto con se stessi e la fatica del conoscere e dello scegliere. Più che un costo - secondo il mio punto di vista - si tratta di un impegno. IL RAGGIUNGIMENTO DI QUALSIASI OBIETTIVO COMPORTA UN IMPEGNO, SICCHE' SI TORNA AL PUNTO DI PARTENZA: SI TRATTA DI IDENTIFICARE I PROPRI OBIETTIVI, DI VEDERE QUELLO CHE SI VUOLE. SE LO SCOPO E' QUELLO DI ESSERE UTILI A NOI STESSI, L'IMPEGNO NON RAPPRESENTA UN COSTO, MA DIVENTA ESSO STESSO RAGIONE DI VITA...." . Un caro ringraziamento al Dottor Colombo, per l'impegno e la volontà (non obbligatori) dimostrati nel perseguire l'obiettivo di fare luce, insieme ai colleghi all'ormai mitico pool, sulle anomalie di questa nostra democrazia immatura. by www.osservatoriosullalegalita.org _____________ I
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