![]() ![]() |
|||
NOTIZIARIO del 05
marzo 2004
|
|||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
Tangenti
mascherate da Festival La camorra non tollera controlli: è con questo concetto che Giovanni Marino, su La Repubblica, edizione di Napoli, del 04-03-04 parla della vicenda del pestaggio, in casa, davanti alla figlioletta e alla moglie, di un ispettore della Cirio, colpevole solo di aver cercato di fare onestamente il proprio dovere. Un raid in casa dell’ispettore, ci racconta il giornalista, così come emerge dall’inchiesta aperta dalla Procura di Napoli sulle estorsioni a Cirio e Parmalat. Immaginiamo solo cosa questo voglia dire e proviamo a capire il clima nel quale le imprese, e a volte gli enti pubblici, si trovano ad operare in questa fetta d’Italia così bella, così ospitale, ma così drammaticamente vittima di organizzazioni malavitose capillarmente diffuse sul territorio. Riportiamo le dichiarazioni di Pierluigi Vigna sulla vicenda, che riprendiamo dallo stesso articolo: "Secondo quanto emerso dall’inchiesta di Napoli, Cirio e Parmalat, che avevano fatto una nuova società fondendosi, avevano dato la concessione della distribuzione del latte a mafiosi, da cui erano anche taglieggiate. Mi chiedo quindi se certe concessioni, che per ora sono confinate nell’ambito privatistico, non debbano essere soggette ad una sorta di certificazione antimafia". Ma come venivano taglieggiate le aziende? Per poter dar fondo ad una risorsa notoriamente illimitata al Sud, si organizzavano fantomatici festival di canzoni, per i quali si chiedevano sponsorizzazioni alle imprese. A volte, però, con la parola d’ordina MI MANDA SANDOKAN, le estorsioni erano direttamente effettuate da emissari delle organizzazioni criminali agli uffici Cirio del Centro direzionale di Napoli. La coscienza civica adesso ci impone di lottare, lottare, lottare contro questa e contro tutte le mafie. Il primo segnale da dare sarà quello che il muro della rassegnazione e dell’assuefazione è ormai franato ad opera dei cittadini attivi: avvenimenti come quello capitato all’ispettore della Cirio non possono costituire un rischio da tenere in conto per chi svolge un onesto lavoro; avvenimenti così non possono essere sottaciuti o riportati solo sulla stampa locale. MI MANDA SANDOKAN sarà pure il motto di efferati estorsori, ma noi rispondiamo, come cittadini che si ribellano alle prepotenze locali e globali, che stanno inquinando il vivere sociale a livelli sempre più nevralgici, che siamo fermi sul piano della legalità. All’ispettore della Cirio va quindi tutta la nostra solidarietà; e ci chiediamo, quanti altri eroi civili, che quotidianamente fanno il loro dovere nella consapevolezza degli alti rischi che esso comporta, sono in giro, adesso, mentre scriviamo, per le strade della parte meridionale della nostra penisola? * referente regionale Campania dell'Osservatorio. _____________ I
CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE COPIATI CITANDO E LINKANDO LA FONTE
|
|